Decidendo di aprire una filiale

Gennaio 2006, Anche Esa Software ha rotto gli indugi e ha tradotto il suo Erp Si5 in cinese. Ma l’apertura di una sede è un’altra cosa. Per il momento, come ha ribadito Antonello Morina, presidente della realtà riminese, si è tratt …

Gennaio 2006, Anche Esa Software ha rotto gli indugi e ha tradotto
il suo Erp Si5 in cinese. Ma l’apertura di una sede è un’altra
cosa. Per il momento, come ha ribadito Antonello Morina,
presidente della realtà riminese, si è trattato della normale
continuazione del percorso d’internazionalizzazione intrapreso da tempo.
«Siamo già presenti in 25 Paesi nel mondo – afferma
Morina – e abbiamo già tradotto il nostro gestionale in undici
lingue»
. L’"occasione" cinese per Esa è arrivata
con Briton, realtà che si occupa di componentistica
auto, «un gruppo molto importante, presente in tutto il mondo
che, quando si è spostato in Cina ha dovuto operare con una manovalanza
locale e ha chiesto a noi di poter disporre di soluzioni in lingua locale»

spiega il manager.

Non senza difficoltà. «Di contesto, in primis
continua il presidente della software house –, ma anche di costo,
piuttosto elevato, tanto che in questo porting così complesso siamo
stati supportati da Ibm America. A livello burocratico,
poi, ci sono state diverse difficoltà da superare, in quanto i
cinesi hanno un approccio piuttosto protezionistico, per cui ci sono ancora
barriere elevate all’ingresso di capitale straniero. Però, se dall’esterno
risulta più difficile operare in Cina, lo è sicuramente
meno dall’interno»
.

E allora perché non pensare a una presenza diretta anche di Esa
nella terra dei Mandarini e non a traino dei clienti che chiedono supporto?
«In realtà – conclude Morina – stiamo dando
un’occhiata anche per aprire, con la consulenza di alcuni partner locali,
una nostra filiale, ma non abbiamo ancora deciso»
.

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