Segnali di risveglio nel mercato delle telecomunicazioni. L’operatore americano Level 3, attivo nel mercato wholesale dei servizi di trasmissione dati IP (vendita ad altri service provider), ha avviato una filiale in Italia, nell’ambito di una strategi …
Segnali di risveglio nel mercato delle telecomunicazioni. L’operatore americano Level 3, attivo nel mercato wholesale dei servizi di trasmissione dati IP (vendita ad altri service provider), ha avviato una filiale in Italia, nell’ambito di una strategia di espansione nel Vecchio Continente. In realtà, l’ufficio romano ha aperto i battenti qualche mese fa, ma solo ora è entrato in attività il nodo della rete, posizionato a Milano negli spazi tecnologici di via Caldera.
Level 3 è nata nel 1997 e oggi occupa 3mila persone, di cui 400 in Europa, con un giro d’affari di circa un miliardo di dollari. In cinque anni ha costruito un’infrastruttura privata che copre Stati Uniti e Usa, compreso un cavo sottomarino. Negli ultimi mesi, durante il periodo di crisi del settore, ha mutato la propria strategia di espansione, contenendo i costi (quindi smettendo di posare fibra e utilizzando quella di altri) e puntando sui servizi a valore aggiunto, per esempio quelli in tecnologia MPLS.
“Oggi siamo una società solida – ha spiegato Gail Smith, managing director per l’Europa -, con disponibilità di cash grazie a recenti investimenti da parte di fondi americani”. Un segnale, questo, di grande fiducia, in un momento in cui il dictat è quello di stare alla larga dal mercato delle Tlc.
L’offerta, rivolta a carrier, ISP e centri di ricerca universitari, comprende IP transit, linee dedicate, fibra spenta e colocation. Punto di forza è il sistema ONTAP (On-Net Transport Activation Process), che consente all’azienda e ai propri clienti di monitorare in tempo reale i circuiti, in modo da verificare se la capacità è adeguata alle esigenze e modificarla rapidamente. Grazie al sistema, Level 3 garantisce l’attivazione dei servizi in 10 giorni lavorativi.