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I dati non riescono a essere always on per tre aziende su quattro

Per capire il livello di controllo che le aziende hanno sui propri dati Veeam ha commissionato a Vanson Bourne un’indagine realizzata la scorsa primavera su 1.575 CXO in 13 paesi: Italia, Australia, Brasile, Cina, Francia, Germania, Giappone, Olanda, Russia, Medio Oriente, Regno Unito e Stati Uniti.

Secondo la ricerca di Veeam, il 73% delle aziende ammette di non essere in grado di garantire agli utenti un accesso ininterrotto a dati e applicazioni.

Una scarsa gestione dei dati può costare ad un’azienda fino a 20 milioni di dollari l’anno, dato che evidenzia l’impatto devastante che le interruzioni possono avere su fatturato, produttività e fiducia da parte dei clienti.

Lo studio evidenza che le aziende stanno agendo per contrastare il problema: il 72% prevede di adottare strategie di Cloud Data Management, spesso sfruttando le possibilità offerte dal cloud ibrido, per avere successo e ottenere un maggior valore dai loro dati.

Le aziende stanno adottando tecnologie come cloud, o cloud ibrido, Big Data, Intelligenza Artificiale, e Internet of Things per accelerare il proprio successo e, in media, investiranno 41 milioni di dollari nel 2019 per inserire queste tecnologie e creare trasformazione.

Quasi la metà degli intervistati ammette che la protezione dei dati è indispensabile per poter sfruttare questi investimenti.

È allarmante notare che solamente il 37% delle aziende ha molta fiducia nelle attuali soluzioni di backup, e la maggioranza (73%) degli intervistati ammette di non essere in grado di soddisfare le richieste degli utenti. Ciò inibisce l’adozione di strumenti e processi che possono determinare vantaggi di business, e gli intervistati riconoscono che molto lavoro deve essere fatto;  oltre la metà delle aziende che hanno preso parte all’indagine sta cercando di implementare soluzioni di Intelligent Data Management e multi-cloud a livello enterprise per risolvere questo problema.

Secondo gli intervistati i benefici prodotti dall’implementazione di iniziative digitali sono molteplici: in media, sono stati stimati 124 milioni di dollari di fatturato aggiuntivo [per azienda] ogni anno. I risultati della ricerca mettono però in luce la una grande disparità in termini di investimenti in digital transformation e alcune delle maggiori economie mondiali rischiano di dover recuperare un grosso ritardo.

Il 41% delle imprese giapponesi e il 48% di quelle brasiliane hanno descritto “matura” la gestione dei dati, rispetto a poco più di un quarto delle aziende in Francia e Germania, e all’11% nel Regno Unito. Il cambiamento non sembra essere all’orizzonte: le aziende giapponesi e brasiliane intendono investire in media 105 milioni di dollari e 73 milioni di dollari rispettivamente in Intelligent Data Management nei prossimi 12 mesi, cifre nettamente superiori all’investimento medio previsto nel Regno Unito (14 milioni di dollari), Cina (17 milioni di dollari) e Stati Uniti (38 milioni di dollari).

Il Veeam Cloud Data Management Report 2019 rivela che le organizzazioni hanno iniziato il loro percorso verso un business più intelligente, sfruttando tecnologie come il Cloud Data Management e l’Intelligenza Artificiale per avere una vista in tempo reale di tutto il business, agendo di conseguenza sulla base dei dati a disposizione.

Per le aziende che hanno intrapreso questo percorso lo studio evidenzia quattro componenti comuni a livello globale.

Il Cloud Data Management è una componente essenziale per la gestione intelligente dei dati. Tre quarti delle aziende intervistate utilizzano piattaforme SaaS (Software-as-a-Service). Molte utilizzano il cloud per le attività di backup e ripristino, il 51% opera in modalità Backup-as-a-Service (BaaS) e il 44% utilizza servizi DRaaS (Disaster Recovery-as-a-Service). È evidente che i decisori riconoscono i vantaggi di un approccio multi-cloud ibrido, adducendo come motivo della scelta i costi, l’affidabilità, la flessibilità e la sicurezza dei dati.

Le aziende devono migliorare le competenze, per far sì che i loro dipendenti possano attingerei informazioni dai dati a disposizione e utilizzare le nuove tecnologie man mano che vengono implementate: 9 aziende su 10 considerano le competenze digitali dei loro dipendenti vitali per il loro successo.

Creare una cultura che si adatti e recepisca senza ostacoli le nuove tecnologie, per far sì che le persone evolvano insieme con l’azienda è essenziale. Oltre due terzi degli intervistati ritiene che la cultura aziendale deve diventare più aperta verso le tecnologie digital

Le aziende devono creare fiducia nei confronti della loro capacità di implementare un business digitale, che ha nei dati le sue solide fondamenta. Al momento, soltanto un quarto degli intervistati si è dimostrato fiducioso nella capacità di risolvere le sfide digitali.

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