Datamat raggiunge gli obiettivi che si era prefissata

Il presidente Franco Olivieri è soddisfatto dei risultati ottenuti nel 2004: l’Ebitda è cresciuto del 20% e la posizione finanziaria netta è tornata in attivo. Particolarmente positivo l’andamento dell’area telecom, grazie a una serie di progetti realizzati con operatori esteri.

Datamat tira le somme di un bilancio di fine 2004, “tutto sommato soddisfacente” secondo il presidente Franco Olivieri. Infatti, la gestione ordinaria presenta un andamento positivo, mentre il fatturato è in calo.


“Questo perché – spiega a Linea Edp il presidente – Datamat nel corso dell’anno ha visto diminuire il proprio perimetro d’azione, in quanto è uscita dal capitale di Essellesse (che deteneva al 100%, ndr), un’azienda di consulenza software generalista di oltre 200 dipendenti, che operava in parte sui mercati tradizionali di Datamat, in parte in modo autonomo in settori come l’industria. Dal momento che l’azienda non stava dando i risultati attesi, Datamat ha avuto l’occasione di uscire dall’azionariato di Essellesse, in quanto i manager sono subentrati nel capitale della società. In questa fase di avvicendamento, tuttavia, Datamat ha tenuto al proprio interno alcune aree di competenza di Essellesse, come per esempio quella relativa agli Erp, che conta una quarantina di esperti”.

Nonostante la riduzione del perimetro d’attività, nel 2004 siete riusciti a raggiungere gli obiettivi prefissati?


“Sì, in quanto pur con un fatturato in leggero calo, rispetto ai 184 milioni del 2003, per il motivo prima citato, Datamat ha comunque conseguito un incremento del valore aggiunto, un aumento dell’Ebitda superiore al 20% rispetto al valore del 2003 e un risultato netto positivo, previsto di gran lunga superiore ai 5 milioni di euro conseguiti nell’esercizio precedente. Anche dal punto di vista della posizione finanziaria netta conseguiremo dei miglioramenti significativi, in quanto la situazione tornerà in attivo, per 24 milioni, rispetto al negativo del 2003. Inoltre, nel 2004 ci eravamo posti l’obiettivo di poter distribuire utili nel 2005: le premesse economiche ci sono, poi dipenderà dal consiglio di amministrazione decidere cosa è più conveniente fare”.

Nell’ambito dei diversi settori in cui Datamat opera, quali sono stati quelli che hanno avuto il miglior andamento sul mercato?


“Il settore che ci ha dato le maggiori soddisfazioni è quello delle telecom, il cui andamento è stato migliore anche rispetto alle previsioni. La nostra divisione sta lavorando molto bene e sta avendo lusinghieri successi anche presso gli operatori di Tlc internazionali. Questo grazie al consenso che sta ottenendo la nostra suite di prodotti per il monitoraggio delle reti mobili, che analizza da una parte la qualità del servizio, dall’altra la completezza, corretezza e consistenza dei dati, su cui si basa il processo di fatturazione. Dal momento che gli operatori di telecom nel mondo devono interoperare tra loro, anche all’estero sono venuti a conoscenza del nostro prodotto che abbiamo realizzato per le realtà nazionali. Per raggiungere questo traguardo abbiamo partecipato a concorsi competitivi e ci siamo misurati con realtà molto agguerrite, ma alla fine spesso la nostra soluzione è riuscita a imporsi. La soddisfazione per questi risultati, non è solo dovuta al fatto che abbiamo lavorato bene, ma che abbiamo anche trovato nuovi sbocchi di mercato, che hanno consentito alla divisione di raggiungere nel 2004 i 30 milioni di euro, per cui crediamo che ci sarà un buon incremento degli ordini anche nel 2005”.

Visto che non siete presenti nei paesi dei vostri nuovi clienti internazionali, come pensate di muovervi con il supporto tecnologico e di servizi?


“Una volta acquisiti i contratti con gli operatori di Tlc esteri, una delle vie che stiamo seguendo è quella di trovare dei partner attivi nelle diverse nazioni, magari su suggerimento degli stessi operatori locali, ai quali trasferire il know how necessario per implementare le nostre soluzioni. Anche nel 2005 Datamat proseguirà la strategia delle partneship, non solo commerciali ma anche tecnologiche, in particolare con fornitori americani”.

E per quanto riguarda il settore finance, risulta anche a voi che nel 2004 abbia tirato un po’ i remi in barca in fatto di investimenti?


“In effetti è così, perché nel 2004 il settore è stato dominato dalla voglia degli operatori di contenere i costi, piuttosto che di avviare nuovi significativi investimenti. In quest’area, inoltre, ci siamo riorganizzati, per cui posso dire che anche nel 2004 manterremo la quota di fatturato realizzata nel 2003, ma riusciremo anche a fare margini operativi positivi, nonostante il settore nel suo complesso non sia cresciuto. La speranza di una ripresa degli investimenti da parte della finanza è affidata alle nuove direttive, come Basilea 2, per la quale abbiamo realizzato dei prodotti specifici, per cui noi siamo pronti a cogliere tutte le opportunità che il mercato offre, in quanto anche la nostra offerta si sta continuamente ampliando e aggiornando”.

All’inizio del 2004 vi siete riorganizzati anche nell’area della Pubblica amministrazione, che è confluita in quella Difesa Spazio. Anche qui avete raggiunto gli obiettivi prefissati?


“Questa mossa ci ha consentito di ottenere una migliore efficienza, per cui anche quest’area ha ottenuto dei margini positivi. Tra l’altro, in quest’ambito sta anche procedendo il nostro programma relativo al Processo telematico per la giustizia civile, che attualmente è in fase di sperimentazione avanzata presso 7 tribunali italiani. Di recente, abbiamo presentato la nostra soluzione anche presso la banca mondiale, dove abbiamo riscosso molta attenzione”.

Come sta andando il consorzio EuQoS di cui siete uno dei partner principali?


“All’interno di EuQoS, il cui obiettivo è di sviluppare soluzioni innovative per la gestione della qualità del servizio nell’ambito delle Tlc, il nostro ruolo attuale è quello di coordinare le attività di sviluppo dei 24 partner del consorzio. La ricerca per noi è molto importante e ci vede attivi su più fronti. Per esempio, per potenziare il nostro know how nell’area Oss (Operating support system, ndr) abbiamo anche creato a Roma un nuovo centro di competenza per la realizzazione delle piattaforme di gestione delle infrastrutture, per cui riteniamo di essere piuttosto qualificati anche in quest’area. Va inoltre sottolineato che i prodotti Oss richiedono l’impiego estensivo di tecnologie molto sofisticate, per cui abbiamo già in essere accordi con società come Telcordia Technologies, ConceptWave e Comanage”

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