Datacenter, il fine è gestire la complessità

Lo dicono 229 It manager e quadri nel contesto di una ricerca di Avocent. Gestione della potenza e virtualizzazione fra le priorità.

Avocent ha rilasciato i risultati di un’indagine tesa a capire come si stia cercando di ottenere una maggiore visibilità sul funzionamento dei datacenter per contribuire meglio al business.

L’indagine, condotta a primavera da Actionable Research, ha coinvolto 229 fra quadri e dirigenti It di aziende che operano in vari settori: manifatturiero, alta tecnologia, vendita al dettaglio, bancario, sanità, governativo.

Gli intervistati hanno affermato che l’energia è un aspetto che richiama attenzione: il 33% delle aziende ha messo a punto un sistema di virtualizzazione dei server proprio per perseguire gli obiettivi di risparmio energetico; iI 55% delle aziende può misurare l’utilizzo della potenza all’interno del proprio data center, principalmente a livello dell’Ups e l’83% considera la capacità di misurare i consumi di potenza a livello dell’intero data center come un obiettivo primario.

Ma la virtualizzazione non serve solo a ottimizzare l’energia. I server virtuali servono anche a ottenere risparmi: il 32% ha affermato che inizialmente guardava alla virtualizzazione come un mezzo per ridurre i costi dell’hardware. Ma esistono anche preoccupazioni: il 45% ha affermato di essere preoccupato per la mancanza di esperienza che aveva il personale It in merito alla virtualizzazione. E il 44% ha ammesso di essere preoccupato del fatto che i server virtuali si possano guastare a partire dal guasto di un componente in un singolo server fisico.

E difatti il sistema non pare essere esente da rischi: il 24% ha avuto l’esperienza della scomparsa di un server virtuale dal proprio sistema e il 18% ha perso in modo permanente un server virtuale.

Anche la continuità del servizio, nella forma della disponibilità dei servizi di rete, è importante. Esistono voci di costo legate ai tempi di fermo macchina, compresi i clienti scontenti o persi, la riduzione della produttività dei lavoratori e la riduzione dei ricavi legata al malfunzionamento della rete. In particolare, il 35% delle aziende ha perso dati critici per le proprie attività a causa di un tempo di fermo macchina non previsto; il 43% delle aziende ha riportato di aver subito in media fino a cinque eventi di fermo macchina imprevisti al mese. Di questi, il 17% ha subito da due a quattro ore complessive di tempo di fermo macchina imprevisto al mese, principalmente a causa di guasti all’hardware o all’alimentazione. E l’86% delle aziende ha dichiarato che qualsiasi tempo di fermo macchina non previsto causa un problema per le attività dell’azienda.

L’indagine ha anche riscontrato che le aziende desiderano poter fare di più con le stesse risorse It, se non con risorse inferiori. Gli intervistati hanno riferito che le proprie organizzazioni hanno previsto di massimizzare l’uso dei propri server esistenti e di altre apparecchiature nella misura il più possibile completa per la fine del 2008. Per il 2007 gli intervistati hanno riferito che i loro budget It includevano una media del 39% destinato alle apparecchiature e alla tecnologia e un 36 % per il personale. Dati che per il 2008 sono sostanzialmente confermati.

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