Datacenter al centro del cambiamento italiano

Fra grandi utenti e Pmi, operations e marketing, la domanda di cloud crescente è lo specchio del Paese. Lo spiega Daniela Arioli di TelecityGroup Italia.

La domanda di cloud da parte delle imprese italiane è iniziata in modo decisivo nel 2012. Prima c’era una certa diffidenza, oggi le aziende sanno di cosa stiamo parlando.

Lo afferma Daniela Arioli, sales manager TelecityGroup Italia SpA, che si concentra con noi sul modo in cui il cloud trasforma il ruolo dell’It aziendale e sui processi di business

«In termini di erogazione di servizi It – dice Arioli – il passaggio al modello cloud fa sì che gradualmente un numero sempre più ampio di servizi viene erogato da cloud pubbliche, private o ibride, in modalità self service, automatica, istantaneamente disponibile. Questo tipo di delivery di servizi It oggi riguarda una percentuale ancora limitata, rispetto al complesso delle attività It svolte nell’organizzazione, in media intorno al 14% dei servizi, ma progressivamente sarà ampliato e arriverà entro tre anni a riguardare il 40% dei servizi It erogati».

Vien da chiedersi allora quale sia il legame tra datacenter e cloud.
Per Arioli i datacenter commerciali si stanno trasformando da hub per la connettività a cloud hub, ospitando un ecosistema di servizi multi-vendor, accessibili per il cliente da un’unica struttura. Si creano sinergie senza sovrapporre competenze. «Per esempio – dice Arioli – il nostro ecosistema Cloud-IX consente di interfacciarsi con i maggiori cloud provider del mercato europeo massimizzando l’efficienza, la flessibilità e la sicurezza del cloud ibrido e stabilendo specifiche connessioni di rete dalla propria infrastruttura privata o gestita con quella di qualsiasi cloud provider che fa parte della piattaforma».

Ma chi chiede il cloud in Italia, considerato che la stragrande maggioranza delle imprese sono Pmi?
«Oggi le piccole e medie aziende manifestano un crescente interesse sul tema – dice Arioli -. Implementare in una Pmi servizi di cloud computing permette di ottimizzare i costi dell’area It, aumentandone l’efficienza e rendendo i collaboratori più produttivi ovunque si trovino. I vantaggi del cloud computing applicato alle Pmi sono innumerevoli, sia di natura economica e finanziaria, sia operativa e tecnologica: le risorse liberate dai minori investimenti IT, possono essere direttamente destinate a rilanciare la competitività dell’azienda».

A fronte di ciò cambia anche il ruolo del professionista che si occupa di marketing e di cloud. Per Arioli «deve sostanzialmente far scomparire timori, pregiudizi, il retaggio di quando il cloud era una moda e pochi lo capivano. Il cloud computing ha smesso di essere un tema di speculazione per specialisti e si sta affermando come tecnologia matura, capace di rivoluzionare l’Ict e di rendere più agile il business anche nelle piccole e medie imprese».

L’obiettivo dei datacenter, per Arioli sarà diventare un vero e proprio facilitatore di interconnessione e scambio di servizi cloud, certamente anche con un approccio software defined alla gestione del data center per cui il provisiong delle risorse (IaaS, PaaS e Saas) è accelerato attraverso procedure di automazione e la gestione del portale. «È importante, come nel nostro disegno, che il public cloud abbia lo stesso livello di sicurezza della nuvola privata, che sia chiuso all’interno di una rete di data center sicura».

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