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Il database autonomo di Oracle è pronto su cloud

Ieri sera durante un evento in California Larry Ellison, Executive Chairman e CTO di Oracle ha annunciato la disponibilità del primo servizio basato sul nuovo Oracle Autonomous Database, preannunciato all’Open World dello scorso ottobre.

Per Ellison stiamo parlando di una tecnologia “che cambia tutto, tanto rivoluzionaria quanto lo è stato Internet. Il database autonomo si autogestisce, si autoprotegge e autoripara da solo”.

Oracle Autonomous Data Warehouse Cloud è il primo servizio database in cloud che si autogestisce, si autoprotegge e si autoripara. Il servizio utilizza il machine learning per dare performance, sicurezza e disponibilità ai vertici del settore, senza intervento umano e, sottilinea Oracle, a metà del costo di Amazon Web Services.

Oracle Autonomous Data Warehouse Cloud mette a disposizione funzionalità di analytics, sicurezza, elevata disponibilità di Oracle Database, rimuovendo le complessità di configurazione, di tuning e di amministrazione, anche al variare dei workload e dei volumi di dati.

Come funziona il database autonomo

Il database autonomo di Oracle non richiede attività di amministrazione operativa, permettendo una gestione data warehouse in cloud.

Consente un provisioning warehouse in un solo step, attivando in pochi secondi un data warehouse sicuro con backup automatico, crittografia e un’architettura a elevata disponibilità. Oracle assicura una migrazione al cloud semplice, con compatibilità con i database on-premise esistenti.

È scalabile online e indipendente della capacità di calcolo e di storage: può aumentare o dridurre in modo dinamico le risorse e permette un modello pay-per-use.

Il primo servizio

Autonomous Data Warehouse è il primo dei servizi Oracle Autonomous Database Cloud. Altri servizi di prossima introduzione includono Oracle Autonomous Database for Transaction Processing, Oracle Autonomous NoSQL – per realizzare operazioni di lettura/scrittura veloci su scala massiva (richieste tipicamente dalle applicazioni Internet of Things) e Oracle Autonomous Graph Database per l’analisi di rete.

Ognuna di queste offerte è sviluppata in funzione delle specificità dei carichi di lavoro che gestisce e condivide le caratteristiche che definiscono i servizi capaci di autogestirsi, auto proteggersi e auto ripararsi.

Arriveranno servizi che si autogestiscono (self-driving): si eliminano l’intervento e l’errore umano nelle operazioni di provisioning, sicurezza, monitoraggio, backup, recupero, risoluzione dei problemi e tuning. Il sistema si aggiorna e installa le patch automaticamente, mentre è in funzione.

Servizi che si auto proteggono (self-securing): un sistema che si protegge da attacchi provenienti dall’esterno e dall’interno. Applica automaticamente gli aggiornamenti di security mentre è in funzione per difendere da cyberattacchi e rende crittografati automaticamente tutti i dati.

Servizi che si auto riparano (self-repairing): un sistema che offre protezione automatizzata da tutti i downtime pianificati e non pianificati, con una disponibilità che arriva al 99,995% – portando a un downtime mensile di meno di 2 minuti e mezzo, incluse le attività di manutenzione programmata.

 

Oracle Autonomous Data Warehouse si basa su Oracle Database 18c, la prima release resa disponibile nel nuovo modello annuale di rilascio software database applicato da Oracle.

Oracle 18c prevede oltre 100 nuove funzionalità, ed è ora disponibile su Oracle Cloud Service, sui sistemi ingegnerizzati Oracle e su livesql.oracle.com

 

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