L’infrastruttura digitale del futuro sarà ibrida, e non è più una previsione lontana. Qilimanjaro Quantum Tech e Oxigen Data Center hanno annunciato a Barcellona una collaborazione strategica per esplorare l’integrazione di computer quantistici multimodali all’interno di data center commerciali, ponendo le basi per una nuova generazione di infrastrutture cloud ibride, in cui calcolo classico e quantistico convivono in modo operativo e scalabile.
L’obiettivo non è dimostrare un concetto astratto, ma affrontare fin da ora un nodo concreto: come far funzionare sistemi quantistici avanzati all’interno di ambienti industriali reali, con requisiti stringenti in termini di affidabilità, sicurezza, gestione operativa e sostenibilità.
Un approccio pragmatico al quantum computing
Al centro della collaborazione ci sono i computer quantistici analogici di Qilimanjaro, una scelta tutt’altro che casuale. A differenza dei sistemi quantistici digitali, che richiedono livelli estremamente elevati di correzione degli errori e infrastrutture ancora difficili da industrializzare, l’approccio analogico consente di ridurre drasticamente la complessità operativa e di ottenere benefici immediati su specifiche classi di problemi.
Come ha sottolineato Marta P. Estarellas, CEO di Qilimanjaro Quantum Tech, “il futuro del calcolo sarà ibrido. Per renderlo possibile dobbiamo iniziare a definire oggi come i processori quantistici e le macchine classiche nei data center comunicano, scalano e operano insieme”. È una dichiarazione che mette in chiaro la direzione: il quantum non come tecnologia isolata, ma come estensione naturale dell’infrastruttura esistente.
Data center pronti alla prossima ondata tecnologica
Dal punto di vista di Oxigen Data Center, il progetto rappresenta un investimento strategico in capacità futura. Secondo il CEO Benjamín Rovira Guasch, “il quantum computing diventerà presto parte della spina dorsale digitale. Capire oggi come integrare queste macchine nelle infrastrutture reali è un vantaggio decisivo per l’ecosistema cloud di domani”.
Il lavoro congiunto si concentrerà su standard, interfacce, normative e modelli operativi necessari per ospitare hardware quantistico nei data center commerciali, ma anche sui requisiti che i sistemi quantistici devono rispettare per operare senza attriti in ambienti moderni, condivisi e multi-tenant. Il traguardo è la creazione di un sistema centralizzato e pienamente ibrido, accessibile a utenti di settori diversi attraverso un’infrastruttura unificata.
Perché il quantum analogico conta davvero
La collaborazione prevede l’integrazione sia di computer quantistici digitali sia analogici, ma è su questi ultimi che si concentra gran parte del valore immediato. Il quantum analogico è particolarmente adatto a problemi continui e complessi, come la simulazione di molecole, materiali e sistemi fisici, ma anche all’addestramento di modelli di intelligenza artificiale e alla risoluzione di problemi di ottimizzazione su larga scala.
In questi ambiti, i benefici non sono solo teorici. Si parla di calcolo più veloce e potenzialmente più efficiente dal punto di vista energetico, un aspetto cruciale in un momento in cui i data center sono sotto pressione per l’aumento dei carichi AI e per i vincoli ambientali sempre più stringenti.
Barcellona e l’Europa nel ruolo di hub quantistico
Qilimanjaro e Oxigen condividono una visione chiaramente europea del quantum cloud. Entrambe con sede a Barcellona, le due aziende puntano a posizionare la città e l’ecosistema continentale come riferimento per l’innovazione quantistica applicata, in linea con le priorità europee su sovranità tecnologica, governance dei dati e infrastrutture strategiche.
Qilimanjaro porta in dote una strategia duale che combina accesso remoto tramite la piattaforma SpeQtrum QaaS e sistemi on-premise per centri di supercalcolo e istituti di ricerca. Oxigen, dal canto suo, mette a disposizione data center Tier III con capacità HPC, una roadmap di espansione europea e un modello operativo già pensato per integrare tecnologie emergenti come AI generativa e, in prospettiva, il quantum computing.
Il messaggio è chiaro: il quantum non arriverà all’improvviso come una rivoluzione isolata, ma si inserirà gradualmente nelle infrastrutture esistenti. Chi inizia oggi a progettare questa integrazione avrà un vantaggio competitivo reale quando il calcolo quantistico diventerà parte integrante del cloud.






