Dall’Ue, nuove regole per i rifiuti elettronici

Aggiornata la direttiva esistente: entro il 2016 si dovranno raccogliere 45 tonnellate di rifiuti elettronici ogni 100 tonnellate messe sul mercato nei tre anni precedenti. I cellulari potranno essere consegnati ai negozi senza obbligo di acquisto. Snellite le pratiche per i produttori.

Il Parlamento europeo ha approvato (in seconda
lettura e a maggioranza) le nuove regole relative al riciclo dei rifiuti
elettronici,
che aggiornano la direttiva del 2003 (Waste Electrical and
Electronic Equipment – Weee).

Una volta che il Consiglio le avrà approvate
formalmente e saranno pubblicate sulla Gazzetta ufficiale, gli Stati membri
avranno 18 mesi per inserire le disposizioni nella legislazione nazionale.

Aumentare la raccolta
Di base tutti gli Stati membri dovranno
incrementare la raccolta dei rifiuti di prodotti elettronici, anche se già
soddisfano l’attuale obiettivo forfettario di 4 kg per persona l’anno.

Entro il 2016 si dovranno
raccogliere 45 tonnellate di rifiuti di prodotti elettronici per ogni
100
tonnellate di beni messi sul mercato nei tre anni precedenti.

Entro il 2019 la percentuale dovrà
salire al 65% o, in alternativa, si potrà raccogliere l’85% dei rifiuti
di materiale elettronico prodotto.

Proroga italiana
Dieci paesi, fra cui il nostro, che devono
migliorare le loro infrastrutture, avranno un obiettivo intermedio del 40% e
potranno richiedere una proroga fino al 2021 per raggiungere l’obiettivo
finale.

Il ruolo dei punti vendita
Il Parlamento ha ottenuto che ai consumatori sia
permesso di restituire ai rivenditori piccoli dispositivi elettronici (come i
telefoni cellulari) in ogni grande negozio del settore oltre i 400 metri
quadrati, senza che ci sia obbligo di acquisto di un altro prodotto.

Rifiuti che valgono oro
Un miglior trattamento aiuterà a recuperare le
materie prime preziose, come l’oro utilizzato per i circuiti elettronici ed a
evitare che le sostanze nocive finiscano in discarica.

I tassi di riciclaggio dovranno salire all’80%
per alcune categorie di merci.

Dovranno essere utilizzate le migliori tecnologie
di riciclaggio e i prodotti dovranno essere progettati per essere riciclati più
facilmente.

Non si esportano rifiuti
Il Parlamento ha negoziato controlli più severi
sugli imbarchi illegali per evitare che questi tipi di rifiuti siano inviati in
paesi in cui le condizioni di lavoro sono pericolose per i lavoratori e per
l’ambiente.

Sarà compito degli esportatori, e non più
dei funzionari doganali, dimostrare che le merci sono state spedite per la
riparazione o il riutilizzo, a seconda dei casi previsti dalle nuove regole.

Meno burocrazia per i produttori
I produttori di beni elettronici continueranno a
contribuire finanziariamente al conseguimento degli obiettivi, ricevendo benefici
dalla semplificazione delle procedure di registrazione e potranno
nominare dei rappresentanti sul posto anziché stabilire una sede legale in ogni
paese in cui operano.

Le nuove misure impediranno la doppia imposizione
della tassa di registrazione tra Stati membri.

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