Dalle case la spinta verso Internet

Secondo il rapporto Censis fra il 2000 e il 2003 i giovani con collegamenti casalinghi hanno dato il turbo alla rete

Internet come fenomeno di massa, media a tutti gli effetti utilizzato ormai da 21 milioni di persone. I dati del 41° rapporto del Censis certificano la crescita della rete in Italia anche se non è stato certo colmato lo scarto con il resto d’Europa. Secondo il rapporto il 42,2% dell’intera popolazione con più di 18 anni di età naviga su Internet.


L’80% di questi si connette dalla propria abitazione: il 50,6% esclusivamente da casa ed un ulteriore 28,3% sovrappone all’uso casalingo quello nei luoghi di lavoro e studio. La svolta si è avuta tra il 2000 e il 2003 quando la rapida diffusione di Internet, spinta dalla popolazione più giovane, è passata prevalentemente per le connessioni domestiche che arrivarono a toccare il 54% del totale, contro il solo 14,3% di collegamenti alla rete dai luoghi di lavoro e di studio.


Chi naviga è prevalentemente maschio: più della metà della popolazione maschile si collega alla rete, contro solo un terzo di quella femminile. Non ci sono sostanziali differenze di genere rispetto alle abitudini di navigazione: si va su Internet prevalentemente per cercare informazioni e scambiare email, file musicali o filmati. Solo la prenotazione dei viaggi sembra stimolare maggiormente l’universo femminile, praticata com’è dal 38% delle donne contro il 29% degli uomini.


La fascia di età più giovane, quella compresa tra i 18 e i 29 anni si dimostra, di gran lunga la più attiva, con un tasso di penetrazione che sfiora l’80%. Sono i giovani ad utilizzare massicciamente la connessione casalinga (48,2%) e sono gli unici a far segnare una quota statisticamente rilevante di chi si connette da luoghi differenti quali, ad esempio, i locali pubblici o l’abitazione di amici. Nella fascia di età tra i 30 e i 44 anni si ha la maggiore incidenza dell’uso della rete dal posto di lavoro, sommando quanti vi si connettono in modo esclusivo (11%) a quanti lo alternano alla connessione casalinga (20%). Gli anziani che navigano sono, infine, solo l’11,7% della popolazione corrispondente, una presenza ancora molto debole seppure in crescita rispetto alle precedenti rilevazioni.


La difficoltà ad adeguarsi a nuovi paradigmi concettuali non ostacola solo i più anziani, ma anche i meno istruiti, tra i quali la diffusione abituale di internet si attesta al 20,2%. Se pensiamo che, per motivi anagrafici, tra i non diplomati figurano anche i ragazzi tra i 14 e i 17 anni, possiamo capire quanto l’indice di penetrazione di Internet tra gli anziani a bassa scolarizzazione risulti assolutamente marginale. L’età è fondamentale, dunque, ma la formazione culturale è altrettanto importante, perché tra i più istruiti di tutte le età la rete raggiunge il 54,5% di diffusione, con l’89,9% di connessioni a banda larga.

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