Dalla Ue una guida per il consumatore online

Intanto Viviane Reding auspica sul Web un mercato unico per cittadini e imprese.

“Anche sul web un mercato unico per i cittadini e per le imprese”. E’ questa l’intenzione espressa nella giornata di ieri da Viviane Reding, commissario europeo per la società dell’informazione e dei media.
Reding è intervenuta in occasione del lancio del portale internet eYouGuide, proposto come strumento di aiuto ai consumatori europei, ai quali offre consiglia pratici e linee guida sui diritti digitali di cui godono in base alla legislazione UE.

eYouGuide, attualmente disponibile in inglese, tedesco, francese e bulgaro, si divide in sette sezioni principali.
Nella prima, Getting Connected, si affrontano le tematiche relative alla tutela dei propri dati e più in generale sui servizi di accesso a Internet; la seconda, Internet services & email amplia l’analisi anche alle tematiche relative alla sicurezza e ai social media; la terza, Shopping online, è invece dedicata alle attività di acquisto e vendita su Internet, alla proprietà intellettuale e ai diritti di copia; nella sezione intitolata Downloading si affrontano invece tematiche relative alla legalità o illegalità del download di contenuti da Internet; nell’area Upload & Blogging si affrontano invece le tematiche relative ai diritti di utilizzo dei contenuti prelevati da Internet su blog e social network e alla tutela dei propri dati personali; la sezione dedicata agli Online payments si occupa di sicurezza delle transazioni online e, infine, la sezione Tv/video online & Online Games si occupa di diritti di visualizzazione e accesso a contenuti online e di protezione dei minori.

Obiettivo di questo servizio, oltre a fare chiarezza su tematiche non sempre evidentemente chiare per gli utenti europei, è quello di contribuire ad accrescere la fiducia dei consumatori, ancora riluttanti a utilizzare Internet per i loro acquisti e per l’utilizzo di contenuti, sia perché intimoriti dai possibili rischi, sia perché ignari delle regole e degli interlocutori.

In base a una ricerca condotta proprio nell’ambito dell’Unione Europea, il 65% degli utilizzatori di internet nell’Unione europea non sa a chi rivolgersi per ottenere informazioni e consigli sugli acquisti online transfrontalieri all’interno dell’UE, pur avendo in diverse occasioni preso in considerazione l’ipotesi di acquistare online merci provenienti da altri Paesi.

Non a caso, nella guida si sottolinea come anche acquistando su Internet gli utenti abbiano diritto “a ricevere informazioni chiare e precise sui prezzi e sulle condizioni prima di procedere ad un acquisto; decidere se e come debbano essere elaborati i propri dati personali; esigere che la merce ordinata sia consegnata entro 30 giorni dall’acquisto; beneficiare di un periodo di riflessione di almeno 7 giorni lavorativi dopo l’acquisto durante il quale è ancora possibile cambiare idea; pretendere una garanzia minima di 2 anni sui prodotti acquistati; essere tutelati da venditori disonesti e contro termini contrattuali fraudolenti o pratiche commerciali sleali“.

Tutti i diritti sopra citati, si applicano a tutti i siti web che terminano con il suffisso .eu: diversamente dai siti web che terminano con .com o .net, infatti, un sito web che termina con .eu deve essere registrato da una persona o da una società con sede in uno dei 27 Stati membri dell’UE e soggetta alla normativa UE.

Ci sono però degli obiettivi che oggi Reding considera fondamentale raggiungere.
In particolare, nell’agenda delle priorità vi è la necessità di “assicurare che per i consumatori non abbia importanza da quale paese europeo provenga il contenuto digitale (musica, giochi, film, libri), spianando la strada a regimi di licenze multiterritoriali per il contenuto online; di dare ai consumatori la certezza di ciò che possono e non possono fare con canzoni, video e film protetti da copyright che scaricano da Internet, mettendo fine all’attuale frammentazione di leggi sulla “riproduzione privata”; estendere i principi delle norme di tutela dei consumatori in modo da includere gli accordi di licenza di prodotti come il software di protezione contro i virus, i giochi ed altro contenuto concesso in licenza; garantire che i programmi di tutela della riservatezza connessi ad offerte online siano adeguatamente diffusi ed a condizioni contrattuali eque; completare ed integrare le norme frammentarie ed incomplete sulla e-accessibilità per facilitare ai disabili (15% della popolazione del’UE) l’utilizzo di siti web, pagamenti elettronici ed altri servizi online”.

Fondamentale, poi, il corollario a queste priorità: mettere a punto, in collaborazione con l’industria e le associazioni di consumatori, un sistema europeo di marchi di fiducia per i siti web di vendita al dettaglio.

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