Dalla Cina con furore per produrre i pc Ibm

L’accordo prevede la cessione delle attività di produzione dei pc alla cinese Lenovo di cui Big Blue acquisterà una partecipazione del 18,9%. Il marchio resta per altri 5 anni

Febbraio 2005, Nei primi giorni dello scorso dicembre la notizia della
cessione della produzione dei pc di Ibm alla cinese Lenovo rimbalzava tra siti
Internet, giornali e, addirittura, televisione. Il passaggio di mano del business
dei computer di un big vendor, storico e rappresentativo dell’economia
statunitense, a un’azienda senz’altro meno conosciuta, e per di
più proveniente dalla Cina, ha creato un certo clamore anche tra i consumatori
della strada. Fine di un’epoca o inizio di una espansione verso altri
mercati emergenti? Big Blue, infatti, con tale operazione, dal valore complessivo
di 1,75 miliardi di dollari, mantiene una partecipazione del 18,9% nel capitale
del vendor cinese, il che lascia supporre a molti analisti un reciproco interesse
e sviluppo di Ibm verso l’Oriente, e di Lenovo verso l’Occidente.
Tanti gli interrogativi che si aprono a una notizia del genere, soprattutto
da parte del canale, ma anche da parte dei clienti finali. Risposte abbiamo
provato ad averne da Lenovo, ma al momento pare sia impossibile ottenere commenti
dall’headquarter. E men che meno dalla sua rappresentanza in Europa, che
fino a poco tempo fa era Qdi Computer, che dal Regno Unito gestiva il business
dei notebook Lenovo nel Vecchio Continente. è evidente che grossi lavori
siano in corso, ma al momento in cui scriviamo (siamo alla fine di dicembre
2004) ancora nulla si sa di più.

Alleanza tra leader
Più disponibile a fornire qualche dettaglio si è mostrata, invece,
Daniela Troina, director of Ibm Personal computing division
per la South Region che, ancora prima di rispondere alle nostre domande ha tenuto
a fare una premessa: «Il mercato, non solo quello dell’informatica,
si sta evolvendo velocemente. Secondo me i leader devono anticipare questa evoluzione
con modelli di business industriali e finanziari globali e innovativi. L’accordo
stipulato tra Ibm e Lenovo è un’alleanza strategica di due leader, complementari
tra loro. è un accordo che ridisegna il mercato dell’informatica, con
investimenti strategici e non solo in denaro. Lenovo è il leader It in
Cina e il leader pc nell’Asia Pacific ed è già ben conosciuta
dagli operatori del settore, anche italiani per la sua offerta competitiva nel
mercato dei desktop e più in generale nel mercato consumer (incluso palmari
e cellulari). I principali analisti ritengono che da qui alla fine del decennio
nel mondo saranno utilizzati 1,3 miliardi di computer e i due terzi delle vendite
saranno effettuati nei Paesi emergenti; Lenovo è considerata una delle
aziende che ne trarrà maggior vantaggio, per la capacità di adattare
prezzo e applicazioni dei prodotti ai mercati. L’accordo apre, quindi, una grande
opportunità per i pc Ibm. Ibm e Lenovo sono le protagoniste di un mondo
che cambia»
.

Ma cambierà qualcosa nella strategia complessiva di Ibm dopo la cessione
delle attività legate ai pc?

Uno dei punti di forza della nuova società sarà la continuità,
anche oltre il completamento della transazione, prevista entro il secondo trimestre
2005.
Le famiglie di pc Ibm programmate per i prossimi 18 mesi vedranno la luce così
come previsto. I marchi "Think" – ThinkPad, ThinkCentre, ThinkVantage
Technologies, ThinkVision ecc. – e il logo Ibm saranno presenti sui prodotti
venduti in futuro almeno per i prossimi cinque anni.
La qualità dei prodotti, il servizio, la sicurezza del marchio rimarranno
le principali caratteristiche della nostra offerta pc.

Quali ripercussioni ci saranno per il vostro canale attuale?
Il canale è un elemento fondamentale nella nostra attuale strategia e
continuerà a esserlo anche in futuro. Come al solito metteremo a disposizione
dei partner tutto il supporto necessario per affrontare in modo adeguato le
nuove sfide: servizi tecnici e finanziari, marketing, formazione ecc.

Come stanno reagendo attualmente i distributori e i dealer?
I primi commenti ricevuti dai nostri Business partner sono positivi. C’è
una grande attenzione verso le opportunità che questo accordo apre sia
in termini di business che di mercati.

Quali saranno le tappe di tale dismissione?
Non si tratta di una dismissione, ma di un’evoluzione del modo di presentarsi
al mercato. Ibm nella nuova società costituita con Lenovo ha una partecipazione
del 18,9%; è il secondo maggiore investitore e inoltre mette a disposizione
brevetti, tecnologie, marchi conosciuti in tutto il mondo e una tradizione di
qualità e affidabilità che pochi possono vantare. Chiarito questo,
gli aspetti logistici nei diversi Paesi sono ancora in fase di definizione.

Che rapporti ci saranno tra Ibm e Lenovo?
I rapporti tra la nuova Lenovo e Ibm saranno di partnership. Ibm sarà
il fornitore di Lenovo per i servizi e il finanziamento ai clienti (per esempio,
la Ibm Global Services, la più grande organizzazione di servizi It al
mondo, fornirà i servizi di garanzia e manutenzione per almeno cinque
anni).
La nuova Lenovo sarà il fornitore di Ibm per quanto riguarda i pc. In
questo modo, Ibm potrà continuare a offrire una gamma completa di soluzioni
di informatica individuale ai propri clienti.

E per quanto riguarda la produzione dei server?
I server non fanno parte dell’accordo Ibm/Lenovo.

Nell’immaginario del mercato l’associazione Ibm-pc è molto stretta.
A cosa dovremo associare Ibm in futuro?

Per almeno cinque anni il marchio Ibm sarà presente sui prodotti venduti.
Nessuno è in grado di dire cosa accadrà tra 60 mesi.

Quale impatto pensate avrà tale scelta tra gli utenti finali?
Penso che il cliente avrà la possibilità di scegliere tra un’offerta
davvero completa la soluzione più adatta alle sue esigenze. Uno degli
aspetti maggiormente significativi dell’accordo è la grande opportunità
di business che si apre alla nuova Lenovo. Potrà, infatti, rivolgersi
a un’ampia gamma di utenza sia in ambito business che consumer con l’offerta
pc Ibm e con i prodotti più orientati al consumer, propri della Lenovo.

In questo momento nessuna azienda che produce pc può mettere a disposizione
una serie di prodotti così diversificata, completa e articolata, consentendoci
di essere una società che mette "l’utente, la persona"
al centro dell’attenzione e degli investimenti.

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