Dal 22 luglio l’Inps mette online l’archivio dei contributi

Si potrà avere un resoconto degli archivi delle Gestioni lavoratori dipendenti, lavoratori autonomi, artigiani, commercianti e committenti di Co.co.co. e/o Co.co.pro. Per accedervi, oltre al Pin fornito dall’Istituto, serve solo il codice fiscale.

Dal prossimo 22 luglio, le aziende, i loro delegati o gli intermediari abilitati potranno
accedere al sito dell’Inps e verificare
telematicamente la regolarità contributiva
. Il servizio sarà reso disponibile ai soggetti, in
possesso di Pin abilitato ai servizi Inps
, sul sito www.inps.it.

Le informazioni
sulla regolarità contributiva sono effettuate in base al codice fiscale del
contribuent
e e forniscono il risultato della lettura degli archivi delle
Gestioni lavoratori dipendenti, lavoratori autonomi, artigiani e commercianti e committenti di Co.co.co. e/o Co.co.pro riconducibili al medesimo codice
fiscale.

Il controllo viene effettuato anche con riferimento ai
crediti affidati per il recupero gli agenti della riscossione.

Le informazioni acquisite consentono al richiedente
l’immediata conoscenza della propria situazione di regolarità/irregolarità
contributiva nei confronti dell’Istituto.

Al termine della procedura di verifica,
sarà effettuato un riepilogo della regolarità contributiva Inps in un documento
securizzato, tramite apposizione di un glifo, nel quale viene riportato il
codice fiscale riferito alla posizione del contribuente e del richiedente con
l’indicazione della data e dell’ora in cui la verifica è avvenuta e,
sinteticamente, l’evidenza, per ciascuna Gestione, dell’esito della verifica medesima.

Il contribuente, in caso di attestazione di
irregolarità,
attraverso un sistema di evidenze che consentono di consultare il
dettaglio delle partite debitorie, distinte per singola Gestione, e sulla cui
base è stato definito l’esito, dispone di un’informazione preventiva che
guiderà l’attivazione degli strumenti che rendono possibile il recupero
della condizione di regolarità ai fini, anche, di una successiva richiesta di
Durc allo Sportello Unico Previdenziale.

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