Dagli AI L.A.B. di Microsoft la concretezza dei progetti in corso

Istituto Poligrafico, Fondazione Cariplo e San Raffaele. Esperienze concrete sull’utilizzo della GenAI di Microsoft

Microsoft, con l’iniziativa AI L.A.B. aveva fin dal momento della sua presentazione, nel 2023, specificato che L.A.B. non stava per LABoratorio. Non si trattava di una sperimentazione degli effetti dell’intelligenza artificiale integrata nei processi e nell’operatività delle aziende. L.A.B. infatti è Learn, Adopt, Benefit, con l’espressa intenzione del vendor di accelerare l’adozione della GenAI attraverso iniziative a supporto delle aziende, attraverso l’intervento di una vera e propria task force di partner, un numero crescente di variegate realtà, che comprendono technology partner, system integrator, consulenti, distributori, oltre al contributo di istituti accademici.

I primi risultati di quanto l’intelligenza artificiale generativa, attivata su piattaforme Microsoft con l’aiuto delle competenze della propria rete di technology partner, già si fanno sentire. E la loro voce è forte, trattandosi di realtà di primaria importanza nel panorama italiano, alcune delle quali il vendor ha invitato a condividere le proprie esperienze in una tavola rotonda in occasione dell’incontro che ha tenuto presso la propria sede di Milano per fare il punto sul programma AI L.A.B. e presentare i risultati e le novità previste per il 2025 davanti a clienti e partner.

Un momento di confronto che ha mostrato come l’AIGen possa dare importanti aiuti in contesti tra i più disparati, quanto strategici, dalla sicurezza all’healthcare, fino all’inclusione sociale e alla gestione della conoscenza.

L’AIGen di Microsoft per la sicurezza e la tutela del Made in Italy

La protezione del Made in Italy ha da qualche tempo un alleato in più, come ha potuto illustrare Annalisa De Luca, Head of Innovation, Research and Product Strategy del Poligrafico e Zecca dello Stato Italiano, che dal palco dell’evento dedicato all’AI L.A.B. ha tenuto a raccontare i vantaggi alla lotta alla contraffazione che stanno derivando dall’impiego delle tecnologie di AIGen di Microsoft. L’Istituto, infatti, sta ampiamente impiegando strumenti di AI generativa nei processi di ricerca e sviluppo nel settore della sicurezza e dell’identità digitale.

Annalisa De Luca – Head of Innovation, Research and Product Strategy Poligrafico e Zecca dello Stato Italiano

La protezione del Made in Italy passa attraverso l’innovazione tecnologica – ha dichiarato De Luca -. Con l’AI generativa stiamo accelerando lo sviluppo di soluzioni che permettono un’identificazione più rapida e sicura dell’autenticità dei prodotti italiani, migliorando anche le strategie di tutela internazionale”.

Tra i progetti sviluppati nell’ambito della partnership con Microsoft, risalta l’iniziativa avviata con il Consorzio di Tutela della DOC Prosecco, che ha portato alla realizzazione di un assistente virtuale intelligente basato sull’AI generativa.

Abbiamo creato un sistema che consente agli utenti di verificare l’autenticità delle etichette del Prosecco DOC semplicemente scattando una foto del contrassegno di Stato – spiega De Luca -. Attraverso agli algoritmi AI, riusciamo così a risalire alla provenienza del prodotto e ottenere informazioni dettagliate sulle sue caratteristiche. Il chatbot si chiama MIA, ed è in grado di analizzare i dati presenti sui contrassegni di sicurezza sviluppati dall’Istituto, accorgimenti simili a quelli utilizzati per banconote e passaporti, e identifica eventuali tentativi di contraffazione. L’obiettivo è valorizzare l’autenticità del prodotto italiano all’estero, offrendo ai consumatori strumenti per riconoscere la qualità certificata e contrastando la falsificazione”.

Parallelamente, l’Istituto ha avviato un programma di sperimentazione di Microsoft Copilot, l’assistente AI integrato nelle attività lavorative di alcune risorse interne selezionate. “Ci interessa capire come l’intelligenza artificiale possa migliorare la produttività e il coinvolgimento dei dipendenti – ha spiegato De Luca -, valutando grazie a Copilot l’impatto che può avere l’AI sull’accesso alle informazioni e sulla gestione dei flussi di lavoro, in particolare per quanto riguarda la ricerca e lo sviluppo”.

Uno degli ambiti in cui è stato applicato questo sistema è la ricerca bibliografica, con Copilot che viene in aiuto ai ricercatori dell’Istituto per individuare più velocemente le fonti scientifiche e tecniche più rilevanti, riducendo il tempo necessario per l’analisi dei dati e accelerando i processi decisionali.

Un utilizzo dell’intelligenza artificiale che in questi progetti è accompagnato da un’attenzione particolare alla tutela della privacy e alla sicurezza delle informazioni. “Per noi è fondamentale garantire il rispetto delle normative sulla protezione dei dati personali. Ad esempio, nel caso del chatbot MIA, le immagini delle etichette inviate dagli utenti vengono conservate solo per un periodo massimo di sessanta giorni, dopo il quale vengono eliminate. Il che ci permette di mantenere elevati standard di sicurezza e di trasparenza nel trattamento dei dati“.

L’intelligenza artificiale al servizio apre le frontiere della medicina predittiva

Sempre dal palco dell’evento dedicato ad AI L.A.B. anche l’ambito sanitario ha mostrato i grandi vantaggi che l’AI generativa può portare in vari progetti legati alla salute. In particolar modo, l’Ospedale San Raffaele ha sfruttato le potenzialità dell’AI per personalizzare le cure ai pazienti, elevando la qualità della gestione clinica e potenziando l’uso delle risorse sanitarie.

Carlo Tacchetti, Professore di Anatomia Umana presso l’Università Vita-Salute San Raffaele

Un caso concreto si è potuto vedere durante il periodo della pandemia, quindi in piena emergenza sia di sperimentazione di cure, di risposte dei singoli pazienti, ma anche di disponibilità di posti letto e di personale. In questi frangenti il team di ricerca dell’ospedale ha collaborato con Microsoft per sviluppare un modello AI capace di prevedere, entro i primi 30 minuti dall’ingresso in pronto soccorso, quali pazienti avrebbero necessitato di ricovero e quali avrebbero potuto essere monitorati a casa grazie a un modello che ha combinato l’analisi di dati clinici, valori biometrici e immagini da TAC toraciche per fornire una previsione accurata sul decorso della malattia.

Grazie a questo approccio, siamo riusciti a ridurre i ricoveri del 27%, ottimizzando la gestione dei posti letto e garantendo cure mirate ai pazienti con sintomi più gravi – ha spiegato Carlo Tacchetti, Professore di Anatomia Umana presso l’Università Vita-Salute San Raffaele -. Un esempio concreto di medicina di precisione, con l’obiettivo di rendere il sistema sanitario più sostenibile ed efficiente”.

Oggi, l’ospedale sta ampliando l’utilizzo dell’AI in diverse aree mediche, tra cui oncologia, cardiologia e diabetologia. In oncologia, ad esempio, l’adozione di modelli predittivi ha permesso di identificare in anticipo la risposta dei pazienti a terapie specifiche.

Un caso esemplare riguarda i pazienti oncologici che esprimono la proteina PD-L1 – prosegue il professore -, un biomarcatore che può rendere inefficaci alcuni trattamenti immunoterapici. Grazie all’AI, siamo ora in grado di riconoscere in anticipo quali pazienti risponderanno alla terapia, evitando costi inutili e riducendo gli effetti collaterali legati a trattamenti inefficaci”.

Allo stesso tempo, il San Raffaele ha sviluppato una piattaforma per la gestione dei dati sanitari, nel pieno rispetto delle normative sulla privacy e sulla sicurezzadei dati. “Questa piattaforma ci consente di raccogliere ed elaborare informazioni mediche in modo sicuro e conforme alla regolamentazione vigente – assicura Tacchetti -. Attualmente è operativa su 21 studi clinici e copre un ampio spettro di patologie, tra cui il tumore al polmone e la sclerosi multipla”.

Il ruolo dell’AI in ambito filantropico e per l’inclusione sociale

Ulteriore testimonianza sui vantaggi dell’impiego della GenAI, e in particolare dalla partnership e il supproto di Microsoft, è stata portata da Fondazione Cariplo, importante istituzione filantropica che ha intrapreso un percorso innovativo che prevede l’uso delle nuove tecnologie per migliorare l’efficacia e l’impatto delle proprie iniziative sociali. Con oltre 39.000 progetti finanziati e un impegno complessivo di 4,5 miliardi di euro, la Fondazione deve selezionare attentamente le iniziative con il più alto valore sociale, assicurando un uso efficiente delle risorse a disposizione. Attraverso la collaborazione con Microsoft, la Fondazione ha perciò attivato un progetto che integra strumenti di intelligenza artificiale generativa per potenziare la propria capacità di analisi e decisione, introducendo un approccio di filantropia basata sui dati.

In questo modo la Fondazione riesce a individuare con più precisione i bisogni emergenti, prevedere l’impatto dei progetti finanziati e facilitare la creazione di reti di conoscenza tra le diverse realtà del terzo settore.

L’intelligenza artificiale è uno strumento che sta diventando sempre più di supporto per la filantropia di precisione – ha spiegato Carlo Mango, Direttore dell’area scientifica e tecnologica e Vice Chief Philanthropic Officer di Fondazione Cariplo –, assumendo un ruolo fondamentale nel rendere più strategico e mirato l’impiego delle risorse. Grazie ai modelli predittivi, possiamo oggi allocare le risorse in modo più efficace, supportando i progetti con il maggiore impatto sociale. L’utilizzo dell’AI ci permette infatti di analizzare enormi volumi di dati, mettendo in evidenza pattern e tendenze che permettono di comprendere quali iniziative potranno generare il maggiore ritorno sociale”.

Carlo Mango, Direttore Area Scientifica e Tecnologica – Vice Chief Philantropic Officer Fondazione Cariplo

L’introduzione di modelli avanzati di machine learning e data science consente osì alla Fondazione di selezionare con maggiore consapevolezza i progetti da finanziare, basandosi su una valutazione predittiva della loro efficacia. Oltre a supportare la fase di selezione, l’AI consente di monitorare costantemente l’evoluzione delle iniziative, identificando tempestivamente eventuali criticità e permettendo interventi mirati per ottimizzare il loro impatto. Un approccio che cambia definitivamente rispetto i modelli tradizionali di gestione filantropica, in cui le decisioni erano basate prevalentemente su analisi qualitative e meno strutturate.

Oltre all’ottimizzazione della selezione e del monitoraggio dei progetti, Fondazione Cariplo ha sfruttato le potenzialità dell’intelligenza artificiale per la creazione di un ecosistema collaborativo per la condivisione delle conoscenze ed esperienze tra le organizzazioni del terzo settore. Un obiettivo altrimenti difficile da ottenere, puntando a una diffusione strutturate della conoscenza tra le diverse realtà che si occupano dei temi sociali, in modo che la diffusione di pratiche di successo possano essere replicate anche su larga scala.

L’AI Generativa, in questo senso, si configura come un acceleratore della cooperazione tra le realtà finanziate, facilitando la creazione di un archivio dinamico di esperienze, soluzioni e approcci innovativi – evidenzia Mango -. La volontà della Fondazione è infatti quella di costruire una rete in grado di favorire il dialogo tra i diversi attori, generando un circolo virtuoso di apprendimento reciproco. Una rete intelligente che permetta ai nostri partner di imparare dalle esperienze altrui, migliorando l’efficacia delle iniziative sociali”.

Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato sulle novità tecnologiche

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome