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Da Windows a Mac: passaggio indolore

Se è vero che con l’uomo è nato il timore per i cambiamenti che, già per definizione, si riflettono sulla propria rassicurante quotidianità è anche certo che Apple l’ha sempre saputo tanto da rendere anche il primo approccio al computer un momento semplice, mai complicato. La maggior parte di noi, fin dalla prima accensione, si è trovato di fronte un sistema che si è rivelato da subito intuitivo, lineare e dopo qualche settimana ha realizzato la certezza di non poter mai più tornare indietro. Lo scopo di questo articolo però non è tanto quello di celebrare ciò che da anni è ormai una oggettiva realtà, quanto quello di supportare i nuovi (e magari anche meno esperti) utenti Mac con una serie di pratici consigli che rispondono alle problematiche di fronte alle quali si trovano nel momento in cui il passaggio avviene soprattutto dal mondo PC.

Finder vs Explorer
Già dal primo impatto l’utente proveniente da ambienti Windows rimane colpito dalla facilità con cui riesce a gestire i propri archivi con Finder, il file manager di Mac OS X. Finder infatti è frutto, come tutto ciò che viene prodotto in casa Apple, di una logica semplice all’insegna della massima ergonomia.

Aprendo l’icona dell’hard disk su Mac OS X (perché sia sempre disponibile nel Desktop, selezionare Finder > Preferenze e spuntare la casella Dischi rigidi) o di qualsiasi cartella, è sempre possibile tenere ben in evidenza la struttura gerarchica ad albero delle sottocartelle con l’effetto di non impegnare l’utente in una ricerca dei file analoga alla navigazione di un sito Internet con conseguente utilizzo di un pulsante per tornare al livello superiore.
Le opzioni di visualizzazione di Finder inoltre permettono di impostare la navigazione in modalità icone, elenco, colonne o Cover Flow. Quest’ultimo particolarmente gradevole sia per l’animazione che interagisce con l’utente quanto per la velocissima e utile anteprima che genera indipendentemente dal fatto che il file sia un banale documento di videoscrittura o un complesso formato fotografico RAW.

Provare a ottenere una cosa simile con Windows è allo stato attuale possibile solo grazie all’aiuto di plug-in o soft­ware di terze parti. In alto a destra di ogni finestra di navigazione del Finder, oltre al pulsante di visualizzazione rapida e presentazione in sequenza e al pulsante delle azioni, è sempre disponibile il campo di Spotlight: motore di ricerca di file e contenuti a dir poco eccezionale. Indicizzato sempre in modo del tutto automatico, Spotlight (Comando+Barra spaziatrice per la ricerca veloce) è un gioiello di tecnologia che, quasi in tempo reale, aiuta l’utente nella ricerca di specifici file all’interno dei supporti di memorizzazione oltre a concedere la possibilità di ottenere una lista di tutti i documenti che contengono le parole chiave ricercate. La combinazione di tasti Co­man­do+Alt+Bar­ra spaziatrice rende disponibile la finestra Cerco in questo Mac nella quale, oltre a un discreto numero di parametri settabili, è possibile salvare il risultato della ricerca in un’apposita cartella “smart” che si aggiornerà automaticamente e in tempo reale man mano che saranno trovati file con nomi o contenuti che rispondono alle caratteristiche di ricerca impostate. Tutte le ricerche salvate sono elencate nella colonna di sinistra della finestra di ricerca immediatamente disponibili per la consultazione.
Come Google, anche Spotlight permette inoltre di essere utilizzato come una calcolatrice indipendentemente dal fatto di averne già a disposizione una nella cartella delle applicazioni e un’altra standard nel Dashboard.

Qualora si desiderasse escludere dalla ricerca una o più cartelle sarà sufficiente accedere a Spotlight, nelle Preferenze di Sistema, e trascinarle con il mouse all’interno del pannello Privacy.
Anche Windows consente una ricerca molto complessa, anche personalizzabile, ma non velocissima nonostante l’indicizzazione automatica. Ai fini dell’utilità però non consente l’anteprima dei risultati rivelandosi poco efficace nei casi in cui la ricerca è sul contenuto e non sul nome del file.

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