Da Unix a Linux: 100.000 euro di risparmio

Fornire servizi per i propri cittadini, in modo semplice ed efficiente, è stata la motivazione che ha spinto il comune di Marsala (Tp), che con i suoi mille dipendenti serve 85.000 abitanti, ad aggiornare e rendere più moderna la sala macchine. Già nel …

Fornire servizi per i propri cittadini, in modo semplice ed efficiente, è stata la motivazione che ha spinto il comune di Marsala (Tp), che con i suoi mille dipendenti serve 85.000 abitanti, ad aggiornare e rendere più moderna la sala macchine. Già nel 1981, anno in cui sono cominciate le prime implementazioni, l’informatizzazione dei servizi era considerata un valore aggiunto. Da allora, l’infrastruttura è stata modificata più volte, compreso, anni fa, il passaggio a Unix. Con ogni migrazione, il ruolo dell’It è cresciuto. L’esigenza sentita era, però, quella di contenere i costi operativi, senza penalizzare gli utenti che, per semplificare lo svolgimento delle pratiche, possono contare su diversi servizi elettorali, anagrafici e urbanistici offerti gratuitamente online. Per contenere i costi di aggiornamento e assistenza, tra il 2004 e il 2005 l’ente ha deciso di esplorare il mondo Linux. Così, dopo una lunga fase di testing, è stata indetta una gara pubblica, che ha portato all’implementazione del nuovo sistema operativo sulla maggior parte delle macchine. In particolare, nel 2006, è stato adottato il sistema operativo Red Hat Enterprise Linux Es 4, abbinato all’acquisto di nuove componenti hardware. Infatti, dai server monoprocessori la municipalità è passata a una farm composta da server quad-core. Il progetto è stato realizzato internamente, sfruttando competenze già presenti nei sistemi informativi.

«I vantaggi economici sono stati immediati – ricorda Sergio Cacioppo, dirigente area informatica del Comune -. Dal punto di vista delle prestazioni, le cose sono cambiate in meglio. Alcune procedure particolarmente intensive, come la ricostruzione degli indici, che prima richiedevano anche otto ore, sono, adesso, completate nel giro di pochi minuti. La migrazione da Unix a Linux è stata abbastanza lineare, date le similitudini che esistono tra i due sistemi.» Attualmente, il comune di Marsala dispone di server dotati di Red Hat Enterprise Linux, mentre Windows è presente sulla macchina che ha funzioni di Internet caching. Sono presenti anche alcune macchine in cluster, proprio per garantire la massima disponibilità dei sistemi. Come sostiene Cacioppo, «la soluzione adottata ha permesso di velocizzare tutti i processi di calcolo, riducendoli di oltre il 70%, e ha consentito di risparmiare oltre 100.000 euro nel primo anno di esercizio. Il beneficio più apprezzato è l’aumento in affidabilità e in sicurezza dell’infrastruttura. Infatti, è fondamentale che i nostri servizi siano sempre disponibili all’utenza, senza blocchi dovuti a problemi tecnici o attività di hacking. In passato, quando la sicurezza Web era basata su Windows, avevamo avuto diversi problemi causati da attacchi esterni. Da quando abbiamo scelto Linux, questo non è mai successo». I server totali a disposizione sono 18. Tra questi, 9 sono di nuova generazione, dotati di Red Hat Enterprise Linux e situati nella sala macchine interna; gli altri sono collocati nelle sedi decentrate, secondo una tradizionale architettura client/server. Obiettivo finale del comune, entro il 2008, è centralizzare tutti i servizi sui server del data center. Per questi motivi, si prevede di migrare gradatamente archivi e procedure dai server decentrati a quelli centrali, riducendone il numero.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome