Da Seagate una nuova tecnologia per dischi ad alta densità

Seagate ha dimostrato in laboratorio la propria Heat Assisted Magnetic Recording, una tecnologia che prevede il riscaldamento della zona di registrazione tramite laser, così da superare il normale limite di 150 gigabit per pollice quadrato.

In occasione dell’apertura del suo nuovo centro di ricerca a Pittsburgh,
Seagate ha dato dimostrazione della tecnologia HAMR, che nei prossimi anni
potrebbe portare a 50 terabyte per pollice quadrato la densità di registrazione
su hard disk. La superficie del disco viene trattata con particelle di
ferro-platino, mentre il riscaldamento della zona di registrazione serve a
neutralizzare gli effetti del superparamagnetsimo, ovvero il fenomeno
di instabilità a cui si va incontro, a causa dell’agitazione termica, quando la
zona di registrazione diventa troppo piccola.


Le tecnologie attuali raggiungeranno il loro limite di densità entro pochi anni, perciò i
produttori di hard disk hanno messo in conto l’adozione di soluzioni innovative
per superare l’ostacolo. Ad esempio, IBM ha illustrato cinque tecnologie
per spostare in avanti i limiti fisici alla densità di registrazione; una di
queste è proprio la scrittura assistita termicamente. A quanto pare Seagate è in
prima linea nell’utilizzo pratico di questa tecnologia, tanto da aver ricevuto,
insieme ai suoi partner nella ricerca, un finanziamento di dieci milioni di
dollari nell’ambito del programma di tecnologia avanzata del Dipartimento del
Commercio statunitense.


Con la densità promessa da Seagate sarebbe possibile portarsi nel notebook, a prezzo
competitivo, il contenuto di un’intera biblioteca nazionale. La possibilità
di storage praticamente illimitato potrebbe aprire la strada ad applicazioni
che, attingendo da Internet, costruiscano e tengano aggiornato un database
personalizzato di informazioni potenzialmente rilevanti per l’utente.

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