Curiosi o Funzionali gli italiani navigano sempre di più

Possono essere “Curiosi mordi e fuggi” , “Funzionali” , “Basici” o gli “Ultimi arrivati”. Sono gli internauti italiani secondo la classificazione che ne ha fatto l’Ispo, la società di ricerca di Renato Mannheimer che ha svolto un’indagine nell’ambito d …

Possono essere “Curiosi mordi e fuggi” , “Funzionali” , “Basici” o gli “Ultimi arrivati”. Sono gli internauti italiani secondo la classificazione che ne ha fatto l’Ispo, la società di ricerca di Renato Mannheimer che ha svolto un’indagine nell’ambito del rapporto 2005 dell’osservatorio Aie (Associazione italiana editori).

I Curiosi valgono il 37% del campione. Sono persone a cui piace utilizzare Internet per tenersi informati, accedono anche a contenuti a pagamento e ritengono che la Rete sia un posto sicuro dove fare acquisti. Non stampano né salvano i contenuti consultati, sono soprattutto maschi fra i 18 e i 39 anni con livelli di istruzione elevati, forti lettori di libri e quotidiani e si caratterizzano per un livello tecnologico individuale elevato.

“Ciò che serve, finché serve” è il motto dei Funzionali che pesano per il 22% e conservano in un archivio temporaneo i contenuti per buttarli quando non servono più. Utilizzano Internet soprattutto per studio o lavoro, sarebbero disposti a pagare per accedere a contenuti informativi e sono soprattutto giovanissimi fra i 14 e i 17 anni.

Molto meno interessati a Intenet sono i Basici (24%) che navigano di rado e diffidano degli acquisti ondine. Hanno più di cinquanta anni, un livello di istruzione inferiore e una scarsa attitudine alla lettura dei quotidiani.

Infine gli Ultimi arrivati (17%) che frequentano Internet più dei Basici lo fanno soprattutto per studio o lavoro e non hanno molta dimestichezza con la tecnologia. Dicono di essere disposti a pagare per accedere ai contenuti editoriali e informativi ma solo nel caso di informazioni specialistiche o per partecipare a corsi di formazione. La fascia di età è quella fra i 50 e i 59 anni di solito abitano al Sud e sono poco propensi alla lettura.

In totale secondo Mannheimer quasi un italiano su due usa Internet. Ormai i navigatori sono circa 23 milioni con 18,6 milioni di persone che hanno visitato almeno un sito a contenuto informativo negli ultimi sei mesi.
Secondo la ricerca 8 utilizzatori di pc su 10 si collegano a Internet. Su un campione iniziale di 4.336 persone sono stati selezionati 2.406 individui che utilizzano il pc. Di questi il 77% naviga per svago e uso personale, il 70% utilizza la posta elettronica, il 66% utilizza Internet per studio e lavoro e il 25% si cimenta con l’e-commerce. Quest’ultimo potrebbe anche sembrare un dato interessante se non fosse che solo il 4% acquista spesso in rete, l’8% lo fa talvolta e il 13% raramente.

L’accesso a contenuti informativi di vario tipo è l’attività principale degli utenti che vanno in Rete soprattutto per accedere a materiali a supporto dello studio e dell’attività professionale, per accedere a informazioni specialistiche e per leggere articoli di giornali o riviste e meno per scaricare file musicali, ricevere servizi di consulenza o acquistare libri. L’utilizzo della rete non è però molto intenso. Fra chi utilizza Internet il 52% si dichiara un forte utilizzatore, il 33% medio e il 15% debole.

Quello del pagamento dei contenuti è uno degli argomenti classici del Rapporto Aie che conferma come la preferenza vada verso contenuti o attività specialistiche. Il 67% è disposto a pagare per partecipare a corsi di formazione on line, il 48% per ricevere consulenza, il 45% per accedere a materiali per lo studio l’attività professionale e solo il 29% sarebbe pronto ad aprire il borsellino per leggere giornali o riviste.

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