Cura drastica per Nokia: via in 10.000

Il Ceo Stephen Elop annuncia misure pesanti per arginare le perdite. Cambi importanti nel management, chiusura di alcuni centri e cessione della divisione Vertu sono le misure annunciate oltre alla riduzione del perosnale.

È una cura radicale quella annunciate in queste ore da Nokia.
La società, che per la seconda volta nel corso di quest’anno si è trovata a ridimensionare le previsioni sulle trimestrali, ha annunciato il taglio di 10.000 persone nel suo organico e la chiusura di alcuni centri di ricerca, nella speranza di arginare le perdite.

La decisione sarebbe stata annunciata dallo stesso Ceo Stephen Elop, in carica dal 2010, che deve a tutti i costi trovare il modo di imporre una nuova operatività all’azienda che è arrivata al suo quarto trimestre consecutivo in perdita, se vuole evitare il rischio, paventato da più di un osservatore, di trovarsi del tutto fuori dai giochi entro i prossimi due anni.
Nonostante la forte partnership che la lega a Microsoft, Nokia, che oggi conta su un organico di oltre 53.000 persone, non riesce a sostenere l’aggressiva concorrenza di iPhone da un lato e Android dall’altro.
Il cambio di rotta imposto da Elop passa anche attraverso la sostituzione di alcune figure chiave nel management: così si parla di chiusura di alcunu centri in Finlandia, Germania e Canada e di rimozione dall’incarico per Niklas Savander, Mary McDowell e Jerri DeVard.
Così l’incarico di executive vice president per I telefoni di fascia bassa passa da McDowell a Timo Toikkanen, già responsabile dello sviluppo del business, mentre il marketing passa da DeVard a Tuula Rytilae.
Contestualmente, Chris Weber, già a capo delle operation negli Stati Uniti, diviene executive vice president vendite e marketing, mentre le operation passano a Juha Putkiranta.

Elop, che ha annunciato come 3.700 dei tagli avranno luogo in Finlandia, ha sottolineato la necessità di ridisegnare completamente il modello operativo, con l’obiettivo di riformare la struttura aziendale in un’ottica di sostenibilità.

Per il momento, va detto, le uniche misure annunciate guardano a una drastica riduzione dei costi operativi e non sono stati annunciati piani di rilancio: questo aspetto lascia dubbiosi gli analisti sulla possibilità che l’azienda sia davvero in grado di riguadagnare quote di mercato nei prossimi mesi.

Come parte del piano di ristrutturazione, è stata anche annunciata la vendita della divisione Vertu, che si è finora occupata della produzione e della commercializzazione di telefoni per il segmento lusso, alla private equity svedese EQT Partners AB.
I termini dell’accordo non sono stati resi noti, anche se si parla di una intesa da circa 200 milioni di euro.

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