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CSR, Intesa: il nostro obiettivo è portare i vantaggi del digitale a tutti

Responsabilità sociale di impresa, in inglese CSR: è la sfida del momento (e del futuro) con cui dovranno fare i conti tutte le organizzazioni, e il mondo It non fa certo eccezione. Intervistiamo per voi i leader di settore, svelandone strategie, impostazioni e focus d’azione. La tecnologia al servizio di società più eque ed inclusive non è uno slogan privo di contenuti, ma un obbiettivo concreto.
Del resto le aspettative dei cittadini sono elevate e impossibili da ignorare:
una ricerca del World Economic Forum realizzata assieme a Ipsos ha svelato che l’86% delle persone intervistate vorrebbe miglioramenti significativi in termini di inclusività ed equità sociale.
01net ha quindi deciso di intervistare le aziende più prestigiose del mercato It, chiedendo loro in che modo è cambiato il loro modello di business per accogliere queste importanti istanze.

Ha risposto alle nostre domande Giuseppe Mariani, General Manager di Intesa, a Kyndryl Company, che accompagna le aziende nel loro percorso di digitalizzazione.

La Corporate Social Responsibility sta determinando importanti cambiamenti nel modo di operare e produrre delle organizzazioni. Etica e profittabilità sono ancora temi opposti, oppure possono convivere con successo?

Giuseppe Mariani, General Manager di Intesa (a Kyndryl Company)
Giuseppe Mariani, General Manager di Intesa (a Kyndryl Company)

Per Intesa (a Kyndryl Company) etica e profittabilità sono temi inscindibili e nella nostra azienda viaggiano di pari passo già da diversi anni.

Nel nostro modello di business la persona è posta al centro della trasformazione digitale; il nostro concetto di “Tech for Humans” si è concretizzato in un percorso di certificazione come BCorp, che ha coinvolto tutta l’azienda misurando le aree di Governance, Workers, Customer, Community, Environment.

Tutte le iniziative sono parte di un programma di costante miglioramento, che conferma il nostro orientamento e la nostra convinzione che etica, affari e sostenibilità formino davvero un unico connubio, vantaggioso sia per le nostre persone e per la società, sia per lo stesso business aziendale.

Essere inclusivi e aperti ad ogni tipo di minoranza: un’affermazione che, in passato, è stata più dichiarazione di principio che concreta realtà. Quali sono le vostre policy da questo punto di vista?

Le nostre policy sono guidate dall’assunto che la diversità costituisce un valore per l’azienda; le nostre politiche di Equity, Diversity e Inclusion partono da un forte committment della direzione generale e sono coordinate da una figura preposta all’attuazione di iniziative e progetti, che si focalizzano principalmente su quattro aree:

Women Empowerment, con un progetto di creazione di una dashboard intelligente per la rilevazione di alcuni indicatori di inclusività, fra cui quelli mirati alla misurazione della gender equality;

LGBTQ+, mediante la sensibilizzazione e la formazione della popolazione aziendale in merito a rispetto e inclusività delle persone con diversi orientamenti sessuali e affettivi o di genere;

Persone con disabilità, con la progettazione di soluzioni di onboarding digitale accessibili a tutti, disegnate insieme agli utenti finali e alle associazioni;

Generations, che ha l’obiettivo di valorizzare competenze e visioni delle diverse generazioni presenti in azienda, mettendole a fattore comune.

Lo sviluppo dell’area D&I fa parte del nostro percorso di certificazione e di crescita come azienda BCorp, che prevede l’implementazione e la misurazione costante di precisi indicatori (i KPI), che mirano a integrare sempre più il concetto di business con quello di sostenibilità.

Parlare di responsabilità sociale sarebbe impossibile senza riflettere sull’integrazione con le comunità in cui le società operano. Che progetti avete per il nostro Paese?

Intesa (a Kyndryl Company)Chi si occupa di digitale ha grandi opportunità ma altrettante responsabilità in termini di etica, trasparenza, inclusività e sicurezza delle soluzioni. La capacità di digitalizzare, analizzare i dati e rielaborarli grazie all’intelligenza artificiale consente di mettere a disposizione delle persone soluzioni semplici da usare ma sicure, che facilitano davvero l’operatività quotidiana.

Relativamente ai progetti per il nostro Paese, basti pensare a strumenti quali lo Spid, che consente l’accesso ai servizi online della PA e dei privati; Intesa è un identity provider accreditato da AgID per il rilascio delle credenziali Spid.

Oppure si pensi alle soluzioni che consentono di firmare documenti e contratti a distanza, dove e quando si preferisce, sia da pc che da mobile: un miglioramento tangibile sia per la società, in termini di risparmio di tempo e di spostamenti, sia per l’ambiente.

Non trascurerei infine il ruolo di Intesa, da anni impegnata nella diffusione della fatturazione elettronica in Italia e certificata per la fatturazione e l’ordine elettronici tramite il Sistema di Interscambio, oltre che abilitatrice dell’interoperabilità crossborder con la fatturazione elettronica europea.

Il digitale è una leva di crescita per il business e per la società: il nostro obiettivo è portarne i vantaggi a tutti, coinvolgendo sempre di più la nostra rete di clienti, partner, centri di ricerca e associazioni nel disegno di soluzioni sostenibili, usabili e sicure.

Il welfare aziendale, molto sviluppato nelle nazioni del nord Europa, ha fatto fatica ad affermarsi in modo organico in Italia. Nelle vesti di leader It, in che modo agevolate la vostra forza lavoro?

Nel nostro modello di business la persona è posta al centro della trasformazione digitale

Una delle parole chiave per agevolare la nostra forza lavoro è la flessibilità, che si traduce concretamente, ad esempio, nella possibilità di lavorare sia da remoto sia presso una sede Intesa o in formato ibrido. Ciò consente alle persone di conciliare in modo ottimale le esigenze legate a vita privata e professionale.

Inoltre, l’azienda mette a disposizione dei propri dipendenti diversi programmi e servizi che spaziano dai buoni spesa, ai programmi per la salute e il benessere, ai percorsi di formazione per tutte le fasce di popolazione aziendale, alla sensibilizzazione sulle tematiche legate all’inclusione e alla valorizzazione delle diversità.

In ultimo, impossibile non parlare di sostenibilità ambientale, anche alla luce della COP26 e della fortissima sensibilità sulle tematiche da parte dell’opinione pubblica. Come avete progettato la vostra roadmap per ridurre la vostra impronta ecologica?

Il digitale è una leva di crescita per il business e per la società: il nostro obiettivo è portarne i vantaggi a tutti

Intesa favorisce lo sviluppo delle tecnologie digitali in modo compatibile e funzionale a un mondo sostenibile: la dematerializzazione porta a un risparmio di tempo e costi; l’utilizzo del cloud consente un abbattimento dei consumi energetici dei data center; l’impiego della data analytics ottimizza i processi diminuendone l’impatto su ambiente e persone; la mobility consente di lavorare ovunque, riducendo gli spostamenti e le emissioni di CO2.

Il nostro percorso di certificazione come BCorp ci ha guidato inoltre nell’elaborazione di indicatori di prestazione applicabili ai nostri servizi; alcune delle nostre piattaforme hanno fra le funzionalità anche la misurazione di KPI, che viene resa disponibile anche ai clienti che le utilizzano.

Ad esempio, all’interno della nostra piattaforma di e-signature, Intesa Sign, è attivo un sistema di monitoraggio che consente di misurare il risparmio di carta, e quindi di CO2. Dopo ogni azione di firma o di invio di un fascicolo, viene comunicato quanti grammi di anidride carbonica sono stati risparmiati.

La trasformazione digitale migliora la vivibilità per le persone e per il pianeta, indirizzando alcuni dei Sustainable Development Goals definiti dalle Nazioni Unite; in particolare: l’11, Sustainable Cities and Communities; il 12, Responsible Consumption and Production; il 13, Climate action.

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