Csc controbatte all’offerta di Computer Associates

La strada verso il merge da 9 miliardi di dollari non e del tutto in discesa per Ca. Il Ceo di Computer Sciences ha negato che esistano accordi gi` avanzati in tal direzione e che la sua azienda si limitera a esaminare l’offerta pervenuta.

L’offerta d’acquisto per 9 miliardi di dollari che Computer Associates ha proposto a Computer Sciences è a, tutti gli effetti, da considerarsi ostile. Lo ha reso esplicito il Ceo di Csc, Van Honeycutt, il quale ha negato che vi siano state negoziazioni dirette per l’acquisizione, né tantomeno accordi già definiti. Il presidente e Ceo di Ca, Charles Wang, ieri, aveva invece affermato che già da qualche mese i rapporti fra le due aziende si erano intensificati e aveva lasciato intendere che l’accettazione dell’offerta poteva essere considerato quasi una formalità.
Csc ha fatto comunque sapere che prenderà in considerazione la proposta, istituendo un apposito gruppo di studio composto dal management, i membri del consigli d’amministrazione e alcuni consulenti esterni. Al termine della valutazione sarà comunicata la risposta. Nell’attesa, l’azienda ha consigliato i propri azionisti di "non prendere decisioni precipitose circa l’offerta".
Dal quartier generale di Ca è arrivata una prima reazione, tesa soprattutto a chiarire come non sia ipotizzabile alcun rialzo nelle cifra proposta. Il numero due dell’azienda, Sanjay Kumar, ha anzi fatto sapere che i 9 miliardi di dollari in contanti proposti rappresentano più o meno la soglia oltre la quale l’intesa diventerebbe troppo costosa. In questo caso, ha aggiunto il manager, "non è da escludersi che andremmo di nuovo sul mercato, alla ricerca di altri importanti fornitori di servizi".
Che l’accordo si raggiunga o meno, non c’è dubbio che il settore dei servizi, in particolare di consulenza e outsourcing, sia uno dei più rilevanti collettori di interessi e denaro nell’attuale congiuntura del mercato informatico. Basti pensare alle fusioni, concluse lo scorso anno, fra Price Waterhouse e Coopers&Lybrand e fra Ernst&Young e Kpmg Peat Marwick. In questo contesto si inserisce anche la trattativa in corso fra Wang e Olivetti, per la cessione di Olsy alla società americana. Secondo lo Yankee Group, anche Siemens Nixdorf, che ha esplicitato l’obiettivo di voler diventare uno dei primi cinque service provider nell’arco di cinque anni, dovrebbe concludere un’acquisizione strategica (forse nel campo delle reti) entro i prossimi diciotto mesi.

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