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Crowdstats.eu, il data report interattivo sull’equity crowdfunding in Europa

Crowdstats.eu raccoglie i dati su tutte le campagne sviluppate da tutte le piattaforme di equity crowdfunding attive lo scorso anno in Europa, e li racconta attraverso grafici, mappe e tabelle interattive.
Ma non solo: permette anche agli utenti di applicare e combinare una serie di filtri in modo facile e intuitivo, allo scopo di visualizzare di volta in volta le informazioni più utili o interessanti per ciascuno.

Il primo report interattivo realizzato sul mondo dell’equity crowdfunding in Europa nasce dalla collaborazione tra Favilla, la startup che raccoglie giornalmente i dati sul crowdinvesting, e BStreams, il progetto di NextInt Lab dedicato a reportistica e data visualisation.

Favilla sta creando il primo aggregatore e comparatore al mondo dei progetti di equity crowdfunding. Ad oggi vanta un database che contiene i dati di almeno 12.000 campagne.

Vincenzo Maria Saggese, CEO di Favilla, ha spiegato: “Raccogliamo le informazioni attraverso processi automatizzati di scraping che interrogano le piattaforme quotidianamente, salvando tutti i dati grezzi pubblici disponibili. Queste informazioni vengono poi elaborate nel modo più utile per i potenziali utenti”.

Per realizzare il grafico Word Cloud, che raggruppa i progetti di equity crowdfunding sulla base del settore di riferimento, è stato normalizzato il campo delle parole chiave, cercando di rendere il più possibile omogenei i tag descrittivi assegnati da ciascun portale ai progetti di crowdfunding ospitati.

La raccolta dati effettuata da Favilla su 1043 campagne mette in luce l’esistenza di una fitta “giungla” di categorie. In un prossimo futuro in cui il crowdfunding sarà sempre più diffuso e senza confini nazionali, sarebbe auspicabile una standardizzazione delle categorie di appartenenza dei progetti, per comprendere in modo immediato il mercato di riferimento di ciascuno e poter fare paragoni efficaci, sia a posteriori sia durante la fase attiva della campagna.

Crowdstats

Nello sviluppo di Crowdstats.eu, il team di BStreams si è occupato in prima persona della visualizzazione dei dati, ma grazie agli strumenti sviluppati da BStreams chiunque avrebbe potuto creare una dashboard altrettanto efficace, afferma l’azienda.

Con BStreams, chiunque può far parlare i propri dati, che sia un commerciale, un ricercatore, un marketer o un giornalista, raccontando le informazioni attraverso visualizzazioni che possono essere aggiornate e modificate in tempo reale. Basta avere a disposizione i dati, organizzati all’interno di file Excel o fogli di calcolo.

Avere a disposizione dati completi e strutturati che possono essere visualizzati in modo efficace e aggiornati in tempo reale quando necessario, semplifica notevolmente il lavoro di storytelling ma contribuisce anche a far “parlare” i dati in maniera del tutto nuova.

Un’iniziativa di questo tipo può essere interessante per le startup che si avvicinano a una raccolta, per avere un’idea delle campagne e dei settori che funzionano meglio, ma anche per gli investitori che possono conoscere nuovi portali e nuove opportunità.

Massimiliano Di Bartolo, CEO e founder di NextInt
Massimiliano Di Bartolo, CEO e founder di NextInt

Massimiliano Di Bartolo, CEO e founder di NextInt, la startup che ha dato vita al progetto di data visualisation BStreams, racconta: “Abbiamo usato il nostro sistema di visualizzazione dei dati e creazione di dashboard e report per dare vita alle informazioni raccolte sull’equity crowdfunding da Favilla, startup specializzata proprio nello scraping di dati.

Abbiamo cercato di visualizzare ogni cluster di informazioni nel modo più efficace. Ad esempio, il rapporto tra campagne chiuse con successo o meno per singola piattaforma è mostrato grazie a un grafico a dispersione. Così diventa lampante che le due piattaforme londinesi Crowdcube e Seedrs hanno gestito, lo scorso anno, più del doppio dei progetti di tutte le restanti piattaforme.

Lavorando da molti anni nel campo dell’organizzazione aziendale, ho visto con i miei occhi quanto sia difficile per la maggior parte delle persone disporre di strumenti utili per comunicare dati preziosi che riguardano il proprio lavoro. I programmi di BI sono troppo complessi da usare, se non si è esperti, e le licenze sono davvero costose, quindi l’elaborazione e la visualizzazione dei dati viene spesso affidata al reparto It, creando inevitabili colli di bottiglia”.

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