Crolla il prezzo delle Dram e con esso i profitti di alcuni vendor

L’allarme giunge dal sito taiwanese dramexchange.com, che evidenzia come, nella prima settimana di febbraio, il prezzo delle memorie da 256Mb e 266MHz sia crollato del 2,6%, sotto i 4 dollari

10 febbraio 2003 Crollano i prezzi delle memorie, tanto che alcuni vendor cominciano a chiedersi se produrle sia ancora profittevole. Basti pensare che, secondo dramexchange.com, al termine della prima settimana di febbraio, il prezzo di riferimento delle Dram (Dynamic Random Access Memory) da 256Mb e 266MHz sarebbe crollato del 2,6%, fino a toccare quota 3,80 dollari. Il portale taiwanese in questione, dove i grandi produttori si ritrovano per commercializzare i chip invenduti, sottolinea come alcuni vendor abbiano cominciato a perdere denaro da quando il prezzo delle memorie per computer è sceso sotto i 4 dollari. Un annuncio che ha influito negativamente sul valore delle azioni anche di aziende del calibro di Samsung Electronics – che ha già reso noto, però, come la fluttuazione dei prezzi in questione non inficerà sui propri guadagni – e Micron Technology. Ma una certa stagionalità nel prezzo delle memorie per computer, storicamente in crescita nel terzo e quarto trimestre, sarebbe comunque da mettere in preventivo, specie nel corso dei primi tre mesi dell’anno. Senza contare che, la maggior parte dei chip – sia per computer, sia destinati ad altri device – vengono prodotti a milioni ogni mese e commercializzati sotto contratti a lungo termine, che le società difficilmente rendono pubblici nell’immediato.

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