Crescita sicura a patto che….

Secondo Idc Linux raddoppierà la sua quota di mercato entro il 2008, ma si dovrà lavorare molto su competenze, supporto integrazione e referenze

Luglio/Agosto 2005, A fronte di un mercato Ict che, al massimo, cresce
di qualche punto percentuale, Idc prevede un tasso di crescita medio di circa
il 20% per le piattaforme Linux in Italia che porterà a un raddoppio
del mercato entro il 2008. Ezio Viola, group vice president
e general manager per il South Europe di Idc, ha delineato la situazione attuale
e ciò che ci si dovrebbe aspettare nel prossimo futuro, in particolare
in Italia. Secondo l’analista, il mercato italiano delle revenue Linux vale
circa 100 milioni di dollari, valore che ci posiziona tra i primi cinque Paesi
europei. Particolare interessante è che, come installato desktop, Linux
supera già di molto il Mac Os. Oltre a queste cifre di scenario, Viola
illustra una ricerca eseguita in Italia che ha coinvolto circa 300 piccole e
medie aziende di casa nostra. Il 32,1% degli intervistati ha dichiarato di avere
installato Linux o promette di farlo entro 12 mesi, mentre il 61% continua a
preferire sistemi operativi proprietari.
Interessante, però, il fatto che all’interno delle infrastrutture
It di quel 32,1%, il sistema operativo dominante (in sette casi su dieci) è
ancora Windows.
Ciò indica un fenomeno di convivenza di più piattaforme che, sostiene
Viola, delinea un ruolo da protagonista per figure come il system integrator.
Gli ostacoli all’implementazione di Linux sono, essenzialmente, quattro.
Sono poche le applicazioni disponibili, poche le risorse formate, costano di
più e poco il supporto da parte dei vendor. Dunque c’è ancora
molto da fare in quest’ambito mentre, sempre secondo la ricerca di Idc
Italia, Linux risulta preferibile non solo a Windows, ma anche a Unix per start
up dell’implementazione, per prestazioni e per scalabilità. Nonostante
tutto, però, Linux non traina come si vorrebbe gli altri applicativi
open source, il 44% di quel famoso 32,1%, infatti, non intende installare altri
applicativi open. La conclusione di Viola riguarda gli inibitori di tutto il
mercato open. In quest’ambito c’è ancora molto da lavorare
sul supporto, in particolare per gli aggiornamenti, c’è da costruire
referenze importanti, da creare skill di qualità e da migliorare la compatibilità
con le architetture preesistenti.

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