Crescere con l’e-business: i dati dell’osservatorio

Il bilancio dell’iniziativa avviata dalla Provincia di Milano con Politecnico Innovazione

10 febbraio 2004 Crescere con l’e-business è il titolo di
una iniziativa della Provincia di Milano che in collaborazione con Politecnico
Innovazione, il consorzio dell’Ateneo milanese a sostegno dell’innovazione nelle
Pmi, ha realizzato l’Osservatorio online sul commercio elettronico che ha
l’obiettivo di monitorare le 335 imprese che nell’ultimo
biennio hanno ricevuto dalla Provincia finanziamenti per 7,6 milioni di euro. Di
queste 335 imprese il 57% ha un fatturato inferiore a un milione di euro, il 31%
fra uno e cinque milioni e il 7% fra 5 e 10 milioni di euro e il 5% maggiore di
dieci milioni. Il 41% vende anche all’estero e il 19% fuori dall’Italia vanta
ricavi superiori a un milione di euro.


Servizi, commercio, informatica, meccanico sono alcun dei settori di
riferimento delle aziende che fanno parte dell’Osservatorio e che nel
24% dei casi ha investito in soluzioni per l’e-commerce rivolte
al consumatore finale (b2c), per il 40% ha sviluppato soluzioni di collaborative
commerce per migliorare le relazioni con la filiera produttiva. Il 28% dei
progetti si rivolge invece a partner aziendali e consumatori e l’8% è destinato
a migliorare la gestione della conoscenza aziendale e l’efficienza interna.
Vendere di più è in sostanza l’obiettivo del 40% delle imprese che hanno
ricevuto i finanziamenti per implementare progetti di
e-business
. Il 37% vuole invece
migliorare la comunicazione con le altre imprese, il 33% migliorare il servizio
offerto per fidelizzare i clienti e il 14% promuovere l’immagine aziendale.
L’investimento medio delle aziende nei progetti di e-business è stato di circa
62.000 euro. Il 41% ha utilizzato tecnologia Microsoft

, il 19% Open source e il 30% dei progetti Web realizzati è
integrato con i sistemi informativi aziendali e più della metà in tempo reale.


 


Gli ostacoli


Il 30% dice che il problema maggiore consiste nella scarsa propensione dei
consumatori ad acquistare online, il 25% lo individua nella scarsa propensione
delle altre aziende a utilizzare l’Ict. Il che significa che se l’azienda si
organizza per lavorare online con la filiera i partner devono adattarsi. Un dato
confermato dal 9% del campione che ha rilevato una scarsa
adesione
dei partner. Il 10% ha dovuto fare fronte a grossi problemi
dal punto di vista logistico, il 9% ha cozzato contro le scarse competenze
informatiche del personale (che hanno costretto il 54% a realizzare corsi di
formazione), il 6% ha incontrato le maggiori difficoltà negli
alti costi per la diffusione e la promozione delle soluzioni, il 5% nell’inerzia
al cambiamento mentre per il 15% (una percentuale interessante) è filato tutto
alla perfezione.

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