Secondo un’indagine di Confindustria Caserta aumenta di quattro punti la quota di aziende che si dedicano a ricerca e sviluppo
Le imprese del Sud spingono l’acceleratore verso la ricerca.
Nel Mezzogiorno aumenta, infatti, di quattro punti la quota di aziende che svolgono attività di ricerca sviluppo ( dal 37,2% al 40%) rispetto al 2001, mentre è considerevole (+ 50%) l’ aumento della quota di dipendenti dedicati alla ricerca rispetto allo stesso anno.
I dati arrivano da un’indagine che Confindustria Caserta ha commissionato a The European House-Ambrosetti-Swg, sulle imprese italiane segmentate tra Mezzogiorno e resto dell’Italia.
La ricerca è stata condotta su un campione composto da trecento imprese con oltre dieci dipendenti.
Analizzando il comparto dell’innovazione di processo, l’indagine, afferma che le imprese del Sud hanno apportato, negli ultimi cinque anni, delle innovazioni di processo nella misura del 75% contro il 68% di quelle del Centro-Nord.
L’utilizzo delle nuove tecnologie digitali segnala che viene colta in modo superiore al Centro-Nord la potenzialità di Internet attraverso la definizione di una strategia; 52% contro 38% e anche il coinvolgimento del vertice aziendale è leggermente superiore: 77% contro 71%.
In pratica, secondo la ricerca, l’opportunità offerta da Internet viene afferrata come elemento in grado di far superare altri limiti e difficoltà che le aziende hanno davanti.
L’impiego di nuove tecnologie industriali indica che vi è un ritardo nell’ammodernamento sia per quanto riguarda gli impianti sia i sistemi logistici. L’attività è inferiore da metà a un terzo rispetto a quella del Centro-Nord. Ma, comunque, la situazione migliora nei confronti del 2001.
Quando si ritorna a terreni, per così dire, più tradizionali e legati ad un’ organizzazione più generale riappare la distanza tra i territori.
La programmazione degli investimenti mostra infatti che solo nel campo della ricerca e sviluppo, delle tecnologie industriali e delle strutture il Sud si impegna negli investimenti come il Centro-Nord.
Per il resto qualche differenza esiste ancora.
I sistemi infrastrutturali del Meridione raggiungono appena la sufficienza: 3,8 in una scala da 1 a 6; e restano inferiori alla valutazione di quelli del resto del Paese.
Anche i servizi della Pubblica Amministrazione appaiono appena sufficienti: 3,7 quelli al cittadino e solo 3,2 quelli alle imprese.
Il sistema bancario e delle telecomunicazioni invece ottiene un apprezzamento più che sufficiente: rispettivamente 4,2 e 4,9. La valutazione supera anche quella data dalle imprese del Centro-Nord.
Le voci relative alla formazione, invece, rivelano che cresce significativamente il livello di istruzione dei dipendenti avvicinandosi ai livelli del Centro-Nord. Mediamente il 54% ha un diploma di scuola superiore, il 13% la laurea.
Ragguardevole anche la quota di quanti sono in possesso di master o diplomi post universitari. Aumentando il livello di istruzione diminuisce la necessità di formazione interna di base, mentre aumenta significativamente quella manageriale passando dal 19% del 2001 al 32% del 2008 rivolta soprattutto a dirigenti e quadri e meno ad impiegati.





