Cresce il Digital asset management

La transizione al digitale porta in primo piano l’esigenza di soluzioni di archiviazione intelligente dei contenuti multimediali

Il digitale terrestre, ma più in generale la transizione da analogico a digitale, sta alimentando la crescita di una specifica area del mercato storage, nota come Digital (o Media) asset management. Si tratta di un insieme di tecnologie e procedure che rispondono all’esigenza del broadcaster, o del fornitore di contenuti, di gestire in modo efficiente gli archivi, poiché più ci si muove verso il digitale, più le dimensioni e la complessità dei contenuti aumentano. Serve, dunque, un sistema software intelligente che consente di salvare, recuperare e riutilizzare i file attraverso informazioni che ne descrivono il contenuto, per esempio ricercandoli per parola chiave.


Una sfida per il futuro


Come conferma Mattia De Rosa, manager di Reply, società che ha sviluppato una piattaforma proprietaria (Discovery Reply) che permette la gestione di media digitali eterogenei, sia in ambito digitale terrestre sia per applicazioni su banda larga «la diffusione del digitale terrestre in Italia sta sicuramente creando nuove opportunità di mercato per i fornitori di soluzioni di Media asset management. Queste stanno diventando sempre più centrali per tutte le società, soprattutto le grandi media company, che devono trasferire i propri contenuti e informazioni da supporti analogici a supporti digitali».


Secondo De Rosa, la capacità di archiviazione e di gestione del patrimonio multimediale digitale rappresenta una delle più importanti sfide tecnologiche del prossimo futuro: le soluzioni di Media asset management mirano innanzitutto a salvaguardare il patrimonio informativo delle società, slegandolo dalle problematiche di invecchiamento, e a “virtualizzare” i contenuti, rendendoli disponibili e accessibili a più utenti contemporaneamente. Realizzare un progetto di digitalizzazione dei contenuti significa, dunque, offrire una soluzione per la gestione efficiente ed efficace della migrazione del materiale multimediale da un archivio analogico a uno digitale.


Non solo video


Se all’inizio queste soluzioni erano appannaggio di società di produzione di video o di editori, oggi stanno trovando impiego in diversi ambiti e sono considerate una componente importante dell’infrastruttura It. Gartner fa anche notare come questa maggiore diffusione abbia causato l’ingresso nel mercato di fornitori del mondo It, mentre prima venivano proposte da vendor specializzati del settore broadcasting.


In effetti, i contenuti digitali di un’organizzazione, o digital asset, sono di vario tipo. Non solo video, audio o immagini, ma anche loghi, pagine Web, documenti pdf, file Quark o anche Office, pubblicità, brochure, disegni industriali e quant’altro. Tutto questo materiale ha un valore nel futuro, se, e solo se, può essere recuperato e riutilizzato facilmente. Per definire l’asset si ricorre ai metadati, ovvero i dati relativi al contenuto, che comprendono informazioni come il formato, i diritti d’uso e lo storico del loro utilizzo.

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