Credito bancario sempre troppo caro, anche con le garanzie statali

Secondo Unimpresa, possono arrivare anche al 20% gli interessi e i costi complessivi a carico di una piccola e media impresa che chiede denaro in banca sfruttando il Fondo centrale di garanzia e i Confidi.

Possono arrivare a sfiorare il 20% gli interessi
e i costi complessiv
i a carico di una piccola e media impresa ,che chiede denaro
in banca sfruttando il Fondo centrale di garanzia e i Confidi. Lo sostiene un’analisi del Centro studi di Unimpresa basata su segnalazioni raccolte fra le
122.000 aziende associate sparse su tutto il territorio nazionale. Ai tassi
standard sulla somma richiesta, infatti, vanno aggiunte molte altre voci: le spese di
gestione della pratica in banca
, la quota associativa da pagare alle
associazioni collegate ai Confidi,
le garanzie sulla copertura assicurata dagli
stessi Confidi
, il fondo cauzione una tantum e quello annuale. Voci che, se
sommate, pesano fino al 19,58% per una piccola linea di credito.  

Secondo l’analisi dell’associazione, l’accesso al
Fondo centrale di garanzia e ai Confidi è spesso così costoso da risultare
impraticabile. Uno dei casi clamorosi, rilevati nell’indagine, riguarda un
finanziamento da 25.000 euro. Nel dettaglio, si trattava di una linea di
credito finalizzata all’esportazione, chiesta utilizzando la garanzia del
Fondo centrale istituito dal ministero per lo Sviluppo economico.

L’istituto a
cui è stata presentata la domanda di finanziamento, dopo aver visionato i
bilanci e la situazione patrimoniale, ha chiesto all’impresa cliente anche la
garanzia di un Confidi che coprisse il 50% dell’importo richiesto, ossia 12.500
euro. Secondo procedura standard, il Confidi incamera una garanzia dall’impresa, pari al 5,5% dell’intero
finanziamento (per una somma di 25.000 euro, significa 1.375 euro). Oltre a tale importo, un’impresa
è obbligata a pagare 270 euro di quota associativa all’organizzazione
imprenditoriale collegata, 250 euro a titolo di fondo cauzione una tantum e
altri 160 euro a titolo di fondo cauzione annuale. In totale, nel caso in questione, l’utilizzo dei
Confidi ha imposto costi per 2.055 euro, pari all’8,22% del finanziamento
richiesto.

A tali costi a cui vanno aggiunti quelli pretesi dalla banca erogante la
linea di credito: 1.750 euro di interessi, pari al 7% dell’importo; 1.000 euro
per la gestione della pratica. Complessivamente l’istituto ha incassato 2.750 euro,
pari all’11% della somma richiesta.

Il Fondo centrale di garanzia copre il 60%
dell’importo richiesto in banca dall’impresa e si fa pagare, a titolo di
garanzia, lo 0,60% sulla somma garantita (15.000 euro su 25.000), cioè 90 euro.

Perciò, considerando i 2.055 euro dei Confidi (8,22%), i 2.750 euro della banca (11%) e
i 90 euro del Fondo centrale (0,36%), gli interessi e i costi complessivi che l’impresa richiedente la linea di credito è stata costretta a pagare sono arrivati a 4.895 euro,
pari al 19,58% del finanziamento.

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