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Creative Cloud, la nuvola di Adobe

Il servizio in abbonamento Creative Cloud non è solo un nuovo mezzo per la distribuzione e l’aggiornamento delle applicazioni. Contemporaneamente al lancio delle nuove versioni dei propri software destinati ai creativi, avvenuto lo scorso giugno, Adobe aveva annunciato la futura disponibilità di due servizi aggiuntivi riservati agli abbonati a Creative Cloud, vale a dire la possibilità di avere a disposizione uno spazio di archiviazione online e l’accesso a un vasto catalogo di tipi di carattere.

Prima di descrivere i nuovi servizi, è opportuno chiarire alcune particolarità della soluzione Adobe basata sul cloud. Al contrario di altre soluzioni, le applicazioni sono residenti sul proprio Mac e non è quindi indispensabile disporre sempre di un accesso a Internet per poterle usare. Una volta installate e attivate, sarà sufficiente un accesso a Creative Cloud ogni 30 giorni per validarle e, se si ha un abbonamento su base annuale, tutte le applicazioni sono comunque utilizzabili per 99 giorni dalla data dell’ultimo accesso a Internet.

Tutte le applicazioni possono essere installate su due computer e, a differenza di quanto accadeva con le Creative Suite, è possibile utilizzarle anche con diversi sistemi operativi, vale a dire su un Mac e su un Pc Windows. Come in precedenza, se si cerca di installarle su un terzo computer, sarà necessario disattivarle su uno degli altri due computer.

I problemi potrebbero sorgere nel caso si decida di non rinnovare più l’abbonamento a Creative Cloud: in questo caso, i file salvati in formati proprietari non potranno più essere aperti e sarebbe quindi opportuno, quando possibile, salvare sempre i documenti anche in formati che siano leggibili da altre applicazioni. Proprio questa impossibilità di accedere ai propri lavori registrati in formati proprietari al termine dell’abbonamento ha suscitato numerose critiche. È auspicabile che Adobe trovi una soluzione, ad esempio permettendo comunque di aprire i file senza poterli modificare, ma con la possibilità di convertirli in altri formati o almeno stamparli.

Il centro di controllo
L’accesso ai servizi Creative Cloud è gestito dall’applicazione omonima con la quale è possibile scaricare tutte le applicazioni Creative Cloud e gli aggiornamenti, avvalendosi per questo compito dell’Adobe Application Manager, come accadeva con le precedenti versioni. L’applicazione Creative Cloud si installa quando si scarica il primo prodotto della suite anche in versione di prova. Nel seguito, l’applicazione si attiva automaticamente a ogni avvio del Mac ed è poi accessibile tramite il menulet che compare a destra nella barra dei menu del Finder. Oltre a occuparsi del download delle applicazioni, l’applicazione Creative Cloud permette di gestire l’archiviazione e la condivisione dei file sul cloud, l’accesso ai font Typekit e al social network Behance, la più rinomata piattaforma per la presentazione dei lavori di fotografi e designer.
Solo dall’inizio dello scorso agosto è però stato possibile accedere alla condivisione dei file sul cloud e ai font Typekit e soltanto facendone richiesta collegandosi all’indirizzo http://creative.adobe.com/earlyaccess.

Al momento in cui scriviamo, la situazione non è cambiata: Adobe non offre automaticamente l’accesso a queste due funzionalità e non ha ancora fissato la data in cui saranno disponibili per tutti gli abbonati.
Con l’applicazione Creative Cloud è possibile scaricare anche le versioni CS6, utili se è necessario garantire la possibilità di scambiare file con utenti che non siano abbonati a Creative Cloud. Per inciso, Adobe ha dichiarato che continuerà a vendere le versioni CS6 a tempo indeterminato, garantendo la loro compatibilità con le prossime versioni dei sistemi operativi e l’eliminazione di bug esistenti, ma non l’aggiunta di nuove funzionalità. Inoltre, per Encore CS6 e Fireworks CS6 non è stata rilasciata una versione CC e non sono previsti futuri aggiornamenti, per cui se si vogliono utilizzare queste applicazioni occorrerà scaricare la versione CS6.

Il software per la creazione di grafica per il web, Fireworks CS6, non sarà più sviluppato poiché molte delle sue funzionalità sono ora presenti in altre applicazioni mentre per Encore CS6, il software per l’authoring di DVD e Blu-ray, la decisione è stata dettata dal fatto che, secondo Adobe, la distribuzione di video su supporti fisici non ha più futuro, parere condiviso da Apple ma non da quanti ancora utilizzano DVD e dischi Blu-ray per la distribuzione dei propri video. Fireworks CS6 può essere scaricato direttamente mentre Encore CS6 fa parte dell’installazione di Premiere Pro CS6 che andrà quindi scaricato per poter accedere al software di authoring.

Tornando a Creative Cloud, se si è scelto un abbonamento completo non è ovviamente obbligatorio installare tutte le applicazioni. Nel seguito, quando saranno disponibili aggiornamenti delle applicazioni già presenti nel Mac, la notifica comparirà automaticamente e sarà lasciata all’utente la scelta se installarli o no. Gli aggiornamenti potrebbero anche essere delle “major release” e comportare un nuovo formato proprietario per il salvataggio dei file, formato che potrebbe causare quindi problemi di compatibilità con altri utenti che ancora non abbiano proceduto all’aggiornamento, condizione che comunque sarebbe molto limitata nel tempo, stante l’immediata disponibilità degli aggiornamenti per tutti gli abbonati a Creative Cloud.

Una volta dato il consenso, l’aggiornamento procede in maniera automatica e, in base alla nostra esperienza, solo nel caso dell’applicazione Creative Cloud stessa non sempre è andato a buon fine. Il problema si è presentato abbastanza frequentemente con le prime versioni ed era ben noto alla stessa Adobe che ha dedicato una pagina web alla procedura da seguire per la sua risoluzione (http://helpx.adobe.com/creative-cloud/kb/a12e1-error-downloading-creative-cloud.html). In genere, è sufficiente disinstallare e reinstallare Creative Cloud desktop, ma può essere anche necessario scaricare un’apposita applicazione che provvede a eliminare alcuni file e cartelle responsabili del mancato aggiornamento. È augurabile che quando leggerete queste righe il problema sia definitivamente risolto.

Applicazioni personalizzate
Una delle funzionalità offerte da Creative Cloud è la sincronizzazione delle impostazioni delle varie applicazioni, funzionalità utile se si stanno utilizzando le stesse applicazioni su due computer diversi oppure quando si installano su un nuovo computer. Oltre alle Preferenze è possibile sincronizzare tutta una serie di altre impostazioni personali che variano in base all’applicazione. Ad esempio, con Illustrator CC possono essere trasferiti da un computer all’altro pennelli personalizzati, stili grafica, campioni colore e altro ancora.

Il modo con cui è gestita la sincronizzazione delle impostazioni non è sempre lo stesso. Con InDesign, Illustrator, Flash e Dreamweaver al loro primo avvio compare una finestra che permette di sincronizzare le impostazioni, disabilitare questa funzionalità oppure, con un clic su Avanzate, accedere alla sezione Sincronizza impostazioni delle Preferenze dell’applicazione, modalità presente in tutte le applicazioni che supportano la sincronizzazione e utilizzabile quindi anche con Photoshop, After Effects e Premiere Pro. Con quest’ultimo, la sincronizzazione può essere gestita dalla finestra di benvenuto ed è anche possibile utilizzare le impostazioni di un altro account, funzionalità molto comoda offerta anche da After Effects e che sarebbe auspicabile sia estesa anche alle altre applicazioni.

Da segnalare anche la possibilità di scaricare le applicazioni in una lingua diversa da quella di default, opportunità che apprezzeranno certamente quanti sono abituati a usare le versioni inglesi: la lingua delle applicazioni può essere impostata dalle Preferenze dell’applicazione Creative Cloud, accessibili con un clic sull’icona dell’ingranaggio.

Sincronizzare e condividere
A tutti gli abbonati a Creative Cloud, Adobe mette a disposizione uno spazio d’archiviazione online di 20 GB che diventano 100 GB nel caso degli abbonamenti Team (vedi riquadro “tutti insieme nel Cloud”). Al primo accesso alla sezione File dell’applicazione Creative Cloud, viene creata la cartella Creative Cloud Files all’interno della propria cartella Home e viene immediatamente sincronizzata con gli eventuali elementi già presenti. Il servizio di storage online è, infatti, sempre stato attivo e accessibile dalle App per iOS, Adobe Ideas e PS Touch.

Quando si è collegati a Internet, qualsiasi file registrato nella cartella Creative Cloud Files del proprio Mac è immediatamente trasferito nel cloud, funzionalità che può essere disattivata con l’opzione Disatt. sincr. file e font del menu dell’applicazione Creative Cloud. Dalle Preferenze è poi possibile stabilire la velocità di trasferimento dei file, impostazione utile quando non si voglia generare un eccessivo carico di traffico sulla rete locale. Qui è anche possibile stabilire una posizione diversa da quella di default per la cartella Creative Cloud Files: se la si sposta con i soliti comandi del Finder, compare immediatamente un messaggio che ne segnala la mancanza e offre la possibilità di ripristinarla nella sua posizione originaria sfruttando il backup presente sul cloud, opzione utile anche se la cartella è stata eliminata accidentalmente. Volendo eliminare un file, non occorre far altro che spostarlo dalla cartella Creative Cloud Files a un’altra posizione o nel Cestino.

Nella cartella locale sono registrate solo le versioni correnti dei file mentre nel cloud anche le versioni precedenti sono conservate per un periodo di 10 giorni. Il fatto interessante è che queste non occupano spazio aggiuntivo rispetto alle dimensioni della versione corrente ed è possibile ripristinare una versione precedente accedendo con un qualsiasi browser al proprio account Creative Cloud dalla pagina https://creative.adobe.com.

Una volta aperta la propria pagina è anche possibile registrare qualsiasi documento nel proprio spazio di archiviazione online semplicemente trascinandocelo sopra. Per accedere a questa pagina non è indispensabile utilizzare il computer in cui sono installate le applicazioni Adobe: con un semplice drag & drop è quindi possibile trasferire un qualsiasi file da un computer al cloud e da qui al proprio Mac in cui è presente l’applicazione Creative Cloud.

Soltanto alcuni tipi di documenti possono essere visualizzati in anteprima, in particolare quelli creati con applicazioni Adobe, anche se non sempre correttamente (Nda: la creazione delle anteprime è gestita dai server Adobe). Ad esempio, alcuni tipi di carattere presenti nei documenti registrati nel formato .indd proprietario di InDesign sono sostituiti con un unico font (Myriad Pro) mentre l’anteprima dello stesso documento salvato nel formato .ai proprietario di Illustrator è, in genere, fedele all’originale.

Facendo clic su una delle anteprime è possibile visualizzare le informazioni relative al file, compresa una palette di colori che può essere visualizzata in Kuler o salvata nel formato ASE (Adobe Swatch Exchange). Nel caso dei documenti creati con InDesign o Illustrator, è presente anche l’elenco dei tipi di carattere utilizzati  e, se contengono più pagine, è possibile sfogliarli.

Con i file salvati nei formati nativi di Photoshop e Illustrator (.psd e .ai) contenenti più livelli si possono anche visualizzare o meno i singoli livelli facendo clic sull’icona a destra di quella con la “i”; questa funzionalità può essere sfruttata per sottoporre diverse versioni della stessa immagine all’approvazione da parte del cliente.

Eventuali commenti possono essere aggiunti facendo clic sull’icona Attività, a sinistra di quella con la lettera “i”.
Per condividere un file è sufficiente fare clic su Condividi e selezionare Invia collegamento; l’altra opzione è quella che permette di pubblicare il file sulle pagine del proprio account Behance. Tutti i file registrati nel cloud sono considerati privati ed è quindi necessario renderli pubblici per poterli condividere. Dopo aver fatto clic sul pulsante Rendi pubblico, viene generato l’url dal quale è possibile visualizzare ed eventualmente scaricare il file lasciando il segno di spunta sull’opzione Consenti download del file.

Non è necessario che il destinatario disponga delle applicazioni Adobe per visualizzare i documenti salvati nei formati proprietari: potrà vederli esattamente come si vedono nel browser del proprio computer e aggiungere eventuali commenti. Immagini e documenti creati con le applicazioni grafiche Adobe possono essere scaricati nel loro formato nativo alla risoluzione originale oppure nei formati jpg o png limitando la risoluzione a una dimensione massima di 1.200 pixel. Per gli altri tipi di file non è prevista alcuna forma di conversione e, in particolare, non è possibile visualizzare i video dal browser, funzionalità offerta da altri servizi di storage online, ad esempio Dropbox.


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