Cpc, il salva vita

Il Cruscotto per il percorso di cura permette contrastare i decessi dovuti a errata lettura delle ricette o ai dosaggi sbagliati

Il nome non dice tutto. Cruscotto per il percorso di cura è la burocratica definizione di un prodotto che potrebbe salvare la vita a migliaia di persone. In Italia muoiono ogni anno 48 mila pazienti per dosaggi sbagliati di farmaci o per ricette scritte male e quindi lette peggio o per cure iniziate e mai continuate. Per questo Orangee TechSana, neonata software house italiana, ha sviluppato Cpc, una soluzione il medico e gli operatori delle strutture sanitarie che è in grado di digitalizzare tutto il percorso di cura del paziente impostando exante i criteri e gli standard relativi alla patologia da curare, in particolare nel campo dell’oncologia.

Ogni volta che i parametri impostati non vengono rispettati, una mascherina compare sullo schermo per avvertire dell’errore e consigliare l’eventuale correzione. Non solo, ogni seduta terapica viene registrata e convalidata dall’operatore che l’ha eseguita, in modo da assicurarne la tracciabilità, la trasparenza e la validità.

Tramite un software, disponibile in modalità open source è possibile fare quello che si faceva a mano in modo semplice. I criteri di base vengono stabiliti insieme ai medici e in 45 incontri da un paio di ore si definisce il percorso di cura per una determinata patologia. “Registrando tutte le azioni e confrontandole con un modello ideale precostituito è praticamente impossibile sbagliare” sostiene Alfredo Speranza, ideatore del software e socio di Orangee. “I costi per le aziende ospedaliere si abbattono perché si riducono gli sprechi di medicinali. La modularità e la scalabilità della soluzione permettono poi di distribuire le applicazioni nei vari reparti e rendere il sistema fruibile a ogni livello di servizio”.

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