Costi di ricarica: ecco le novità

In base alle disposizioni del Decreto Bersani, gli operatori di telefonia mobile eliminano i costi delle ricariche. Ma non tutti secondo la stessa modalità.

Nella giornata di ieri è stata pubblicata sul sito dell’Agcom la
delibera sulle modalità di attuazione dell’art. 1 comma 2 del “decreto legge
Bersani” sulla trasparenza delle condizioni economiche relative alle offerte
tariffarie degli operatori della telefonia.

In base ai termini della
delibera, gli operatori devono evidenziare tutte le voci che compongono
l’effettivo costo per il consumatore. In particolare, per quanto riguarda la
telefonia mobile, gli operatori devono indicare nelle proprie offerte, nel caso
di piani tariffari al consumo (ad esempio quelli con le ricariche), il costo
complessivo delle chiamate vocali di durata di 1 minuto e di 2 minuti.


In virtù delle nuove disposizioni, Telecom ha annunciato che trasformerà
a partire dal 5 marzo i costi di ricarica dei cellulari in traffico telefonico
pienamente utilizzabile, senza aumenti di tariffe, con una prassi valida per
tutte le ricariche.

Vodafone ha deciso invece di anticipare a domenica
l’eliminazione dei costi di ricarica, anche in questo caso su qualunque piano
tariffario e taglio della ricarica. Nel contempo introduce però una nuova
tariffa, per la quale lo scatto alla risposta passa da 16 a 19
centesimi.

3 Italia anticipa a oggi l’abolizione dei costi di ricarica,
su tutti i piani tariffari.

Infine Wind intende mantenere i contributi
fissi sulle ricariche sotto i 50 euro di tutti gli attuali 15 milioni di
clienti. Nel contempo  lancia tre nuovi piani tariffari, senza costi di
ricarica, per i quali però si parla di un aumento o del prezzo delle
chiamate o dello scatto alla risposta.

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