«Così ho messo ordine nei dati Atm»

Claudio Cassarino, Cio dell’azienda di trasporti milanesi, spiega modi e tempi del suo nuovo sistema di storage.

Il Servizio Sistemi Informativi di Atm (Azienda Trasporti Milanese) ha da tempo sposato una logica di semplicità e adesione agli standard di mercato.


Nel tempo, ha realizzato un’architettura basata su Windows come piattaforma di riferimento e costruita su una rete Tcp/Ip che collega 30 nodi con diverse soluzioni di connettività.


Vengono impiegate connessioni Vpn, Mpls, Adsl e anche alcune in fibra ottica che, nella fattispecie, è stata interamente installata da Atm stessa, sfruttando la rete della metropolitana.


I client sono circa 1.600, tra i quali 200 laptop, quasi tutti Windows 2000, ma è in corso una graduale migrazione a Windows Xp, parallelamente al passaggio, quasi completato, a Windows Server 2003 per quanto riguarda i circa 60 server.


Il cuore del sistema, concentrato nel data center di Milano, è stato a lungo un mainframe Siemens Bs2000 che, tra la fine del 2005 e l’inizio del 2006, sarà stato completamente dismesso. Sul fronte applicativo, il sistema informativo è fortemente basato su Sap, che, introdotto inizialmente come soluzione per la direzione finanziaria, è stato via via esteso fino a comprendere la gestione del magazzino e della manutenzione.


«Questo implica fornire accesso al sistema a tutti i capi tecnici, affinché possano gestire gli ordini di lavoro – precisa Claudio Cassarino, Direttore Servizio Sistemi Informativi di Atm -. Consistente è anche l’impegno sul fronte dello sviluppo (i programmatori sono oltre 20 – ndr), sia per Sap sia per altri applicazioni e che arriva fino a una soluzione mobile che prevede l’utilizzo di palmari».


Tra la fine del 2003 e l’inizio del 2004, Atm da dato il via a una strategia di consolidamento dei server. La situazione precedente, infatti, era piuttosto frammentata, con vari server con Sql e Sap, numerosi con Oracle e altri con applicativi diversi, cui si aggiungevano molteplici file system e print server, nonché i server per la posta elettronica. In questa situazione era difficile controllare il backup e, men che meno, garantirne efficienza e affidabilità.


Il primo intervento ha previsto un investimento per la realizzazione di un cluster Windows dedicato ai servizi più grossi e importanti, come Sap, Sql e Oracle.


La seconda decisione ha previsto l’adozione di un’architettura San, per incrementare la flessibilità dello storage e le sue potenzialità di crescita. Già oggi, l’azienda dei trasporti possiede 3 Tb di dati, che sono di fatto saturati. È previsto, infatti, un ampliamento della capacità di memorizzazione, la cui entità sarà da verificare quando il mainframe sarà dismesso, considerato che vi è collegata una tape library robotizzata con 12.000 cassette.


La strategia di consolidamento dei server ha fatto nascere l’opportunità di reimpostare l’architettura It, anche in termini di storage e, a questo scopo, è stata indetta una gara d’appalto.


Per Atm uno tra i requisiti più importanti del capitolato era l’impostazione di un backup centralizzato via rete locale (Lan), in quanto la finestra notturna impiegata non era sufficiente a coprire tutte le esigenze.


Per Sap, ad esempio, era stato necessario passare a un backup a bordo del server, in quanto la mole di dati non era gestibile in una notte. Preparata da Fujitsu Siemens, la proposta che ha vinto la gara prevedeva l’impiego delle soluzioni BrightStor di Computer Associates per la parte relativa al backup.


Si è partiti dall’implementazione della nuova infrastruttura di backup, che è stata messa in linea man mano che le applicazioni sono passate in produzione con i nuovi server, per garantire le opportune prove.


Un primo vantaggio per Atm derivava dal fatto che l’azienda utilizzava già BrightStor ArcServe per il proprio backup, anche se in una vecchia versione e su un’infrastruttura che, come si è visto, appariva ormai inadeguata. L’interfaccia è rimasta molto simile a quella precedente, impiegata a lungo in azienda, e questo ha permesso di abbattare i costi di apprendimento.

«Abbiamo raggiunto una capacità di backup di 150 Gb in mezz’ora – spiega il manager – che ci consente di operare nella finestra notturna dalle 19 di sera alle 4 del mattino, realizzando comunque il backup a caldo su alcune delle applicazioni. È stato possibile implementare un servizio molto capillare, che consente il ripristino anche di una singola cartella di posta elettronica di un giorno specifico o il restore della versione di un singolo file che risale a un anno prima.

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