Cosa pensano gli enti locali: il Comune di Bologna e la Provincia di Firenze

Stefano Mineo, dirigente del settore Sistemi Informativi e Telematici del Comune di Bologna, è convinto che l’e-procurement sia uno degli aspetti della riforma digitale della Pa che richiede il maggior grado di professionalizzazione. Second …

Stefano Mineo, dirigente del settore Sistemi Informativi e Telematici del Comune di Bologna, è convinto che l’e-procurement sia uno degli aspetti della riforma digitale della Pa che richiede il maggior grado di professionalizzazione. Secondo Mineo, infatti, usare questi nuovi mezzi significa sapersi muovere nella consultazione di centrali di acquisto di riferimento, piuttosto che essere in grado di gestire le procedure elettroniche o ancora eseguire ricerche di mercato tramite il proprio portale o attraverso sistemi di approvvigionamento digitale esterni. Non solo, oltre alla formazione tecnica del personale, è necessario che l’amministrazione proceda ad aggiornare e modificare i propri processi organizzativi alla luce dei nuovi scenari introdotti dalle tecnologie.


I grandi comuni, disponendo delle risorse economiche necessarie, risultano sicuramente avvantaggiati, ciò non toglie che le realtà di minore entità possano ovviare al problema tramite un approccio che, a seconda dei casi, potrebbe essere a livello regionale o provinciale. "L’Emilia Romagna – osserva Mineo – vede nell’e-procurement una notevole opportunità e per questo motivo si sta procedendo alla costituzione di una centrale d’acquisto regionale".


A dare testimonianza positiva sul fenomeno interviene Massimo Zoppi, direttore dei Sistemi Informativi della Provincia di Firenze, che si dichiara ampiamente soddisfatto del sistema di e-Procurement utilizzato già da due anni con esiti molto positivi in termini di riduzione sia dei costi sia delle tempistiche.


Il sistema prevede la suddivisione di tutti i beni acquistabili in categorie merceologiche tra le quali i fornitori nel corso dell’iscrizione al portale selezionano quelle da essi trattate. In questa maniera quando l’ente inserisce un bando di gara, è sufficiente che siano indicate le categorie interessate perché in automatico il sistema inoltri gli avvisi ai fornitori via posta elettronica.


"Per quanto concerne, invece, le modalità di invio della documentazione alla Pa – sottolinea Zoppi – offriamo alle aziende due canali: la posta elettronica con firma digitale e il fax, e quest’ultimo è al momento quello maggiormente utilizzato". La Provincia di Firenze, infine, sta pensando di ampliare il sistema di e-procurement (adottato nel 2001, inizialmente in via sperimentale e circoscritto ad alcune gare) anche a vari comuni della Provincia. Il progetto prevede che venga realizzato un archivio centrale dei fornitori, che può essere consultato in rete dai comuni, i quali hanno la possibilità di indicare alla Provincia i beni di cui hanno necessità, visualizzando in un secondo momento, direttamente dalla propria sede, i risultati della gara.

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