Cosa fa il responsabile risorse umane

Il punto su come lavorano gli HR manager in Italia.

La funzione di direttore delle risorse umane è sempre più orientata a fornire un supporto strategico al cambiamento dell’azienda, utilizza in modo intensivo le tecnologie, non solo per i compiti di ordinaria amministrazione ma anche per aumentare le capacità di pianificazione, relazione e comunicazione, vede una forte presenza femminile e privilegia alcuni indirizzi di formazione di laurea (giurisprudenza ed economia su tutte).

È quanto emerge dala seconda edizione della ricerca “Prospettive della Direzione Risorse umane – evoluzione del ruolo e delle competenze”, condotta da Gidp (Gruppo Intersettoriale Direttori del Personale) in collaborazione con Inaz, società dedita alle soluzioni per la gestione e amministrazione del personale, e Monster.it.

L’indagine, coordinata da Luca Vanni, vicepresidente dell’Associazione Direttori Risorse Umane, è stata condotta suun campione di oltre 150 aziende appartenenti a diverse tipologie e classi dimensionali, dalla Pmi alla grande impresa multinazionale.
Si è concentrata su quattro macro-aree: la tipologia delle aziende e le competenze richieste nella funzione, l’evoluzione del ruolo e dei compiti richiesti, la presenza femminile, l’impiego delle tecnologie software e servizi.

Per quanto riguarda la dimensione delle aziende, nel campione esaminato, il 39% dei responsabili appartiene ad aziende con più di 500 dipendenti e oltre il 60% ad aziende con oltre 250 dipendenti.

I responsabili della funzione sono dirigenti nel 72% dei casi e quadri per il 22%. C’è anche una quota del 3% di temporary manager. Rilevante la presenza di multinazionali a proprietà straniera (43% del campione). Il 31% dei componenti il panel ha una laurea in legge, seguito dal 20% laureato in economia e dal 13% laureato in scienze politiche.
Nel 36% dei casi il responsabile delle risorse umane gestisce direttamente o attraverso collaboratori anche gli aspetti della comunicazione interna e dell’eventuale portale intranet, mentre nel 28% è inserita anche una funzione legale. Alla direzione del personale sono ricondotte in molti casi anche funzioni che riguardano la privacy (51%) e i servizi generali (43%).

L’indagine rivela anche una presenza ormai assai significativa femminile: il 36%.
La gestione amministrativa del personale è fatta ormai al 100% con con strumenti informatici.

L’indagine identifica anche la ripartizione degli impegni attuali e le previsioni per il futuro.
Emerge un quadro di un settore dinamico, nel quale viene chiesto lo svolgimento di un ruolo esteso in più direzioni e gli stessi addetti ai lavori individuano in prospettiva un coinvolgimento sempre più diretto a supporto delle strategie aziendali e dell’innovazione dell’organizzazione e dell’impresa.

I responsabili delle Risorse umane passano il 17% del proprio tempo a occuparsi delle relazioni col personale e il 14% a occuparsi di formazione, due valori in chiaro aumento rispetto all’indagine precedente
Seguono, con l’11% del tempo altri due tipi di attività: il reclutamento, la selezione e più in generale il supporto alle strategie del top management aziendale.
Al quinto posto arrivano le relazioni sindacali, con il 10% del tempo medio.

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