Corporate governance: Sas crede nel Bpm

La società propone di abilitare il business puntando su soluzioni pensate secondo l’architettura Sas 9.

25 giugno 2004

Mercato in fermento, attenzione alle priorità di business, investimenti mirati agli specifici settori di attività.


Il cammino della Business intelligence fa sicuramente leva sulle applicazioni verticali per continuare a essere fruttuoso, in un periodo in cui, a detta di Luisa Bordoni, vice president worl wide vertical markets di Idc, riveste un ruolo chiave per il successo dell’It.


Data warehouse e Bi si posizionano, infatti, al top delle spese tecnologiche, ma per migliorare il business management è necessaria una maggiore sensibilità alle esigenze dei diversi comparti (dal banking al government, dal retail all’education).


E Sas non si fa attendere, dichiarando, per voce del Ceo, Jim Goodnight, di investire il 26% del fatturato in R&D e di porre il Bpm (Business performance mamangement) al centro della propria strategia.


Sicuramente il recente lancio della piattaforma Sas 9 facilita il compito della casa di Cary che conia una formula basata su due punti: organizzazione (fatta di strategia ed execution-on-time) e personale (fiducia nelle azioni dei singoli), in quanto, dalle parole del managing director danese, Mogens Weinreich, “le performance crescono dall’interno di ogni impresa”.


I task giornalieri, fatti di produzione, magazzino, vendite e amministrazione, trovano, infatti, una prima risposta negli Erp ma non possono rimanere slegati dalla Business intelligence, dall’Etl, dallo storage e dall’analytic intelligence.


Vale a dire Sas 9, definita Enterprise intelligence platform, che per Art Cooke, presidente di Sas International, “si pone l’obiettivo di abilitare il business e unificare i processi, sottolineando l’importanza delle Business solution dimension.


L’obiettivo è di ottenere un approccio totale al Bpm, identificando i processi critici, monitorandoli e guidandoli attraverso la value chain”, ponendo al centro le expertise per industry e dando risalto all’analisi predittiva per ottimizzare le soluzioni.


E nel progetto rientrano i nuovi moduli Spm (Strategic Performance Management) e Fms (Financial Management System), ripensati proprio nell’ottica della gestione delle performance tipica di Sas 9, in quanto, come dichiarato da Walter Lanzani, direttore marketing per l’Italia, “intendiamo essere presenti nell’novero degli attori” che recitano una parte sulla scena del Business performance management.


Le due soluzioni seguono a breve distanza il lancio di Marketing Automation (Ma) e anticipano di pochi mesi (il completamento è atteso per i primissmi mesi del 2005) quello di altri componenti, vale a dire gli aspetti di human capital management, risk management, supply chain e It service management.


Si parla di soluzioni dipartimentali in grado di condividere il medesimo strato di metadati e, come indicato da Lanzani, “di una dimensione otrogonale con la declinazione per settori”. Sempre partendo dal data model e rivolgendosi a un target di aziende medio-grandi e alla Pubblica amministrazione, anche se, ormai, le realtà più piccole non sono più un miraggio.


Il filo conduttore, indica Thomas Emmerich, strategy in Southern European region, è di seguire una strategia comune per i diversi paesi, pur differenziando i mercati, approfondendo i modelli necessari e puntando sulla verticalizzazione.

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