Copyright, Kroes: superare i limiti facendo framework (e cloud)

Il modello attuale ha fallito e non è sostenibile perché decentra dalla questione vera: mettere l’artista al centro. Serve ripensarlo con flessibilità.

Ad Avignone la vice presidente della Commissione europea con delega per l’Agenda Digitale, Neelie Kroes, ha parlato dell’attuale sistema che sostiene la produzione artistica. Bocciandolo.

Chiedendosi in quale modo potremmo sostenere in Europa gli artisti di qualsiasi disciplina, dalla musica alla scrittura, Kroes ha detto che focalizzarsi sul diritto d’autore porta fuori strada.

Il sistema in vigore, per Kroes giustamente, tende a tutelare legalmente, moralmente ed economicamente l’autore. Ma ha fallito ed è anche antieconomico, se si pensa ai soldi spesi per combattere, senza costrutto, la pirateria e che, laddove riesce a tutelare, garantisce ai detentori dei diritti, somme minime.

Che fare? Usare bene l’Ict
Per Kroes bisogna rimettere l’artista al centro della questione (e non tanto il copyright) e avvalersi degli strumenti e delle metafore che il mondo attuale ci mette a disposizione.

L’Ict, per esempio, consente agli artisti di raggiungere un audience più prontamente e diversamente e lo stesso pubblico ne beneficia in termini di maggiore offerta. Vogliamo tenerne conto?

Emblema di questa evoluzione è il cloud, che sicuramente sarà uno strumento da governare per la gestione della fruizione delle opere e del riconoscimento dei diritti connessi.

E il cloud può trasmettere il senso del framework anche agli aspetti legali, sostanzialmente dando flessibilità.

Il caso ebook
Ma non c’è solo questo: vanno affrontati anche aspetti come la tassazione. E Kroes ha ribattuto il tasto degli ebook, riponendo la questione della parificazione con i libri cartacei sul piano delle agevolazioni fiscali.

Male ha agito anche chi si è inorridito dell’affermarsi di fenomeni come Netflix o iTunes.

Per Kroes si tratta di reagire e di sfruttare le possibilità. Pensiero che sottolinea citando Zygmunt Bauman: “la funzione della cultura non è di soddisfare i bisogni esistenti, ma crearne di nuovi”.

La chiosa della Commissaria, quindi è stata che il copyright non è tutto il problema, ma solamente una parte, che per quanto importante non deve assorbire tutte le energie.
La vita di un artista è dura, specie in tempi di crisi.
Bisogna creare un sistema di riconoscimento dei diritti che sappia mettere al centro chi crea.

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