COPERTINA n. 9

Ma fra chi innova bene noi non ci siamo Una classifica mondiale di Forrester sull’innovazione mette l’Italia in coda Sono Finlandia, Irlanda, Svezia, Svizzera e Usa ad avere le migliori capacità di innovazione. La valutazione è di Forrester Research, c …

Ma fra chi innova bene noi non ci siamo


Una classifica mondiale di Forrester sull’innovazione mette l’Italia in coda
Sono Finlandia, Irlanda, Svezia, Svizzera e Usa ad avere le migliori capacità di innovazione. La valutazione è di Forrester Research, che ha analizzato 26 paesi. L’analista ha valutato l’innovazione secondo quattro categorie: Inventor, Transformer, Financer e Broker. Svizzera e Usa spiccano fra gli Inventor per i risultati accademici e il vantaggio in high-tech. L’Irlanda è leader tra i Transformer per l’abilità di attrarre aziende con capacità d’inventiva da altri paesi. Finlandia e Svezia sono i migliori Financer, data la loro alta spesa pro capite in R&D e la disponibilità di capitale di rischio locale e straniero. Nessuno spicca tra i Broker. Nelle quattro aree i paesi vengono classificati, con ordine decrescente, come Leader, Strong Performer, Contender e Risky Bet. L’Italia è Risky Bet per tutte e quattro le categorie, soprattutto in quella Financer. Il che significa, poca ricerca e scarsi investimenti di capitale.


Biotech a quota 222


Sono 222 le imprese italiane che si occupano di biotecnologia e impiegano oltre 14.000 dipendenti (quasi 5.000 sono impegnati nella ricerca e sviluppo). In totale fatturano 4 miliardi e 83 milioni di euro e ne investono in ricerca 1.283 milioni. Sono i dati emersi dal Rapporto 2007 sulle Biotecnologie in Italia, realizzato da Blossom Associati e Assobiotec. Da rilevare il fatto che il 60% delle imprese censite è nato negli ultimi dieci anni e il 40% dopo il 2000.


Il Garante ha detto no a «controllo selvaggio»


I datori di lavoro pubblici e privati non possono controllare la posta elettronica e la navigazione Internet dei dipendenti, se non in casi eccezionali. Spetta al datore di lavoro definire le modalità d’uso di tali strumenti, ma tenendo conto dei diritti dei lavoratori e della disciplina sindacale. Così ha stabilito il Garante della privacy con un provvedimento che definisce le condizioni per l’uso dei pc sul luogo di lavoro. Secondo l’Autorità, i datori di lavoro devono informare con chiarezza i dipendenti sulle modalità di utilizzo di Internet e della posta elettronica e sulla possibilità che siano effettuati controlli.


Il Garante, poi, vieta la lettura e la registrazione sistematica delle e-mail così come il monitoraggio automatico delle pagine Web visualizzate dal dipendente, perché ciò realizzerebbe un controllo a distanza dell’attività lavorativa vietato dallo Statuto dei lavoratori. Il datore
è anche chiamato ad adottare misure per prevenire il rischio di utilizzi impropri, in modo tale da ridurre controlli successivi sui lavoratori.


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Responsabilità ambientale, etica, correttezza verso i dipendenti, reputazione pubblica, qualità dei servizi, redditività. Sono i fattori che fanno la Corporate Citizenship di un’impresa secondo Kld, società di ricerca americana che redige una classifica delle 100 migliori aziende. Quella del 2007 vede al primo posto Green Mountain Coffee Roasters, la “Lavazza del Vermont”, ma seconda è già una società It, Amd, che precede Nike. Nel complesso, sono 20 le realtà tecnologiche presenti, fra cui Intel (5), Ibm (6), Salesforce (11), Dell (18), Cisco (19), Google (29), Microsoft (40), Autodesk (47), Xerox (49), NetApp (66), Sun (71), Unisys (79) e Lexmark (80).

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