Continua la rivoluzione tecnologica nelle case degli italiani

Per più di 8 milioni di famiglie le nuove tecnologie sono diventate componenti essenziali dello stile di vita. In 2,6 milioni di case ci sono in media addirittura 20 apparati o servizi

Gli italiani continuano a spendere molto per le nuove tecnologie, nonostante la congiuntura internazionale ed economica non certo favorevoli. L’Italia è sostanzialmente al passo con l’Europa, il personal computer è entrato in quasi la metà delle case, secondo solo al telefonino, presente in otto famiglie su dieci.
Lo dicono i dati preliminari dell’ultima edizione del rapporto “E-family in Italia” realizzato da Federcomin in collaborazione con Niche Consulting.

Il confronto del 2001 con il 1995 mostra che nelle nostre abitazioni è avvenuta una vera rivoluzione tecnologica: nel 79% delle case italiane oggi c’è un telefonino (7% nel 1995); il computer nel 41% (era il 14%); un quarto delle abitazioni può collegarsi a internet (sette anni fa erano lo 0,3%); la Tv satellitare è accessibile nel 16% delle case (contro il 2%) e la Pay Tv arriva nel 14% degli appartamenti (4% nel 1995).

Secondo Ferdercomin, per più di 8 milioni di famiglie le nuove tecnologie sono diventate componenti essenziali del loro stile di vita e addirittura 2,6 di esse possiedono in media 20 fra apparati e servizi e hanno speso l’anno scorso 11 milioni di lire (l’euro non c’era ancora) per informatica e telecomunicazioni.

Chi usa il computer
E’ il Nord-est l’area geografica dove ci sono più personal computer con il 44,6% delle famiglie mentre nel Sud e Isole la percentuale arriva al 31,7%. Come si vede il divario è più basso che per altri fattori (reddito, occupazione solo per fare un esempio) e secondo Federcomin è in calo.
A metà 2001 gli utenti home di computer ha superato i 12 milioni, ossia il 21% della popolazione italiana, grazie soprattutto alle donne (sono il 38% degli utenti) e alle persone con più di 30 anni di età che ultimamente si stanno avvicinando più massicciamente all’informatica. Il 38% degli utenti sono di sesso femminile mentre l’età media di tutti gli utenti è salita dai 28,7 anni del 1998 ai 32,3 anni del 2001.
Le donne passano al computer un po’ meno tempo degli uomini: 45 minuti contro 54 per chi non ha internet, 63 e 75 minuti se si usa navigare (la media generale fa 54 e 66). Secondo le dichiarazioni degli intervistati del campione il personal computer viene usato, nell’ordine, per lavorare, studiare, divertirsi o coltivare hobby.

Internet cresce ancora
Oggi accedono a Internet quasi cinque milioni di famiglie (4,8 per la precisione) e il numero di collegamenti da casa è cresciuto del 40% l’anno scorso. Le donne sono in forte aumento e rappresentano il 34% dei 6,5 milioni di utenti.
Cresce pure il tempo speso per navigare: 34 minuti al giorno (5 in più rispetto al 2000), con 36 minuti in media per gli uomini e 31 per le donne. Ancora piccola è la frazione spesa dagli utenti internet dedicata al commercio elettronico.
Secondo Federcomin la scuola non ha avuto finora un ruolo positivo per la diffusione di internet: infatti appena il 20% degli studenti accede alla rete e solo un quarto lo fa dalla scuola. Le quote salgono all’università ma anche qui il 50% dei maschi e il 65% delle studentesse non usano internet.

Telefonini e audio/video
Le famiglie italiane che hanno in casa almeno un cellulare sono aumentate di dieci volte rispetto al 1995, ne hanno due nel 46% dei casi, tre nel 17% e addirittura 4 (o più) in una famiglia su venti. Fra i giovani fino a 17 anni le ragazze superano i maschi ma con il passare dell’età la posizione si inverte tanto che sul totale il 57% sono uomini e il 43% donne.
Infine, mentre lo zoccolo duro di chi non possiede un televisore si è assottigliato al 2,3% e ognuno di noi ne ha in media 1,84, il videoregistratore è presente nel 78,5% delle case, il lettore di cd rom nel 27%, quello di dvd nell’8%, la tv via satellite raggiunge il 16,5% delle famiglie e la pay-tv interessa solo il 6,4% degli italiani.
Una sintesi del rapporto e dati e tabelle in dettaglio sul sito www.federcomin.it

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