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Consumatori uniti d’Europa: al via la class action in tutta la UE

Il Parlamento europeo ha approvato definitivamente la direttiva che consentirà a gruppi di consumatori dell’UE di intraprendere azioni collettive, le cosiddette class action.

Il testo legislativo è stato approvato in seconda lettura, senza votazione.

L’obiettivo della normativa è migliorare il funzionamento del mercato interno ponendo fine a pratiche illegali e facilitando l’accesso alla giustizia per i consumatori.

Le nuove norme introducono un modello armonizzato di azione rappresentativa che fornisce ai consumatori la protezione da danni collettivi e dal rischio di azioni legali abusive.

I Paesi UE dovranno instaurare almeno un meccanismo procedurale che consenta agli enti legittimati, ossia le associazioni dei consumatori e gli organismi pubblici, di intentare azioni rappresentative di natura inibitoria (ossia cessazione o divieto) o risarcitoria, a compensazione.

Class action: la direttiva UE

La direttiva sulle azioni rappresentative è stata presentata ad aprile 2018 dalla Commissione europea ed è stata concordata dal team negoziale del Parlamento e dei ministri dell’Unione europea a giugno 2020. Il progetto di legge fa parte del New Deal per i consumatori, concepito quale risposta alla recente serie di violazioni dei diritti dei consumatori perpetrate da multinazionali. In alcuni Stati membri i consumatori possono già intentare azioni collettive, d’ora in poi questa opzione sarà disponibile in tutti i paesi dell’UE.

Diritti per i consumatori, tutela per i professionisti

L’azione rappresentativa europea consentirà alle associazioni dei consumatori, e non a studi legali, di rappresentare gruppi di consumatori e intentare azioni rappresentative.

L’avvio di azioni giudiziarie transfrontaliere è subordinato al rispetto degli stessi criteri in tutta l’UE da parte degli enti legittimati, che dovranno dar prova di stabilità e poter rispondere della propria attività pubblica, oltre a dimostrare l’assenza di scopo di lucro.

Per quanto concerne le azioni nazionali, gli enti dovranno rispettare i criteri previsti dalla normativa nazionale.

Gli enti legittimati sono tenuti a mettere in atto procedure volte a scongiurare influenze esterne o l’insorgere di conflitti di interesse, in particolare se finanziati da terzi.

Le regole prevedono salvaguardie da azioni legali abusive in virtù del principio “chi perde paga”, secondo cui la parte soccombente è tenuta a rimborsare alla parte vittoriosa le spese legali sostenute.

Sarà consentito intentare azioni collettive contro professionisti per presunte violazioni di leggi UE in numerosi settori, quali la protezione dei dati personali, i viaggi e il turismo, i servizi finanziari, l’energia e le telecomunicazioni.

Quando si potrà fare la class action

Come ogni direttiva UE, anche questa entra in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale Ue.

Dopodiché gli Stati membri dispongono di 24 mesi per recepire la direttiva nel loro diritto nazionale, e di ulteriori 6 mesi per applicarla.

La data di applicazione sancisce l’entrata in vigore delle nuove norme sulle azioni rappresentative.

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