Consigli e prodotti per evitare la perdita dei dati

È sempre meglio fare una copia dei dati salvati su disco. Le tecniche da adottare per evitare inconvenienti.

Molti utenti pensano che i dati che quotidianamente memorizzano sul disco
fisso siano come custoditi in cassaforte. In realtà tali informazioni sono
costantemente in pericolo. Infezioni da virus possono non solo minare alla
stabilità del sistema operativo ma distruggere i dati salvati su disco.
Cancellazioni accidentali di file importanti possono avere effetti simili. Per
non palare, poi, di problemi software (che, per esempio, rendono non avviabile
il sistema operativo) o guasti hardware (crash dei dischi fissi). Per evitare di
dover spendere inutilmente tempo e denaro, presentiamo strategie e prodotti che
vi aiuteranno a prevenire perdite di dati ed a risolvere nel più breve tempo
possibile (ed in modo brillante) eventuali problemi legati all’impossibilità di
avviare il sistema.

Le soluzioni applicabili per evitare di trovarsi in situazioni critiche sono essenzialmente tre: adozione di politiche di backup (la copia dei dati) , utilizzo di strumenti per il ripristino del sistema (rollback) , impiego di software per il disk imaging (creazione di immagini di partizioni e dischi) .

Il backup consiste
nell’effettuare una copia di sicurezza dei file più importanti memorizzati sul
disco fisso: abbiamo già ampiamente affrontato l’argomento in un altro articolo
(http://www.ilsoftware.it/articoli.asp?ID=1664) e riprenderemo brevemente il tema nelle pagine seguenti. Ci concentriamo ora sulle altre due soluzioni.

Il ripristino del sistema consiste nella possibilità di riportare il sistema operativo ad un precedente stato certamente funzionante. Windows Xp offre “di serie” due strumenti che operano in tal senso: Ripristino configurazione di sistema (System restore) e Ripristino driver (Rollback driver). Il primo salva in automatico, oppure su richiesta dell’utente, tutte le informazioni sullo stato del sistema (dati sugli utenti, sulle impostazioni hardware e software necessarie per il corretto avvio di Windows e così via). System restore può essere eseguito cliccando su Start, programmi, accessori, utilità di sistema, ripristino configurazione di sistema. L’utilità Microsoft non fa però miracoli: non permette di ripristinare dati e programmi, non risolve situazioni determinatesi a seguito di errori commessi da parte dell’utente o da modifiche causate da infezioni virali.
Ripristino driver è invece una funzione accessibile da Pannello di controllo, sistema, hardware, gestione periferiche. Dopo aver fatto doppio clic su una periferica e selezionato la scheda Driver, si potrà ripristinare la versione precedente di un driver qualora quella successivamente installata dovesse causare dei problemi.

GoBack (inizialmente prodotto e commercializzato da Roxio, oggi acquisita da Symantec) è un software che rappresenta l’evoluzione dell’utilità Ripristino configurazione di sistema.
Il programma consente di risolvere praticamente ogni genere di problema
derivante dalla cancellazione accidentale di file e directory, dall’infezione di
virus, dall’installazione di programmi o driver non compatibili col sistema
operativo oppure mal sviluppati. GoBack, infatti, provvede a registrare ogni
variazione apportata al sistema in una speciale area del disco fisso. Le
differenze rispetto all’utilità inclusa in Xp sono enormi:
il programma di Symantec (in particolar modo la versione Deluxe) offre funzionalità molto sofisticate. Non solo è possibile riportare l’intero sistema ad uno stato funzionante ma anche ripristinare versioni precedenti dei file sui quali si è lavorato ultimamente (è sufficiente da Esplora risorse fare clic sul file d’interesse con il tasto destro del mouse e scegliere il comando Show revisions). GoBack offre anche la possibilità di ripristinare una configurazione precedente del sistema su un disco virtuale creato “on the fly”: in questo modo si potranno per esempio recuperare file successivamente modificati o cancellati.
E’ bene sottolineare come GoBack “si impossessi” della procedura di boot del sistema operativo. Il programma è quindi incompatibile con sistemi diversi da Windows e, soprattutto, non va d’accordo con boot manager come, per esempio, BootMagic e simili. Inoltre, il programma deve essere disattivato ogniqualvolta vengano effettuate modifiche alla struttura del disco (per esempio durante l’uso di Partition Magic) e,
purtroppo, anche quando si installano aggiornamenti di Windows. Tenuti presenti
questi aspetti, in tutte le altre situazioni GoBack si comporta in modo
assolutamente brillante.


I software di disk imaging utilizzano, invece, un differente approccio. Essi non devono essere tenuti sempre in esecuzione, non registrano in tempo reale le modifiche operate sul sistema ma consentono di creare “l’immagine” di interi dischi e partizioni. L’immagine può essere considerata come un’istantanea del contenuto di una partizione o del disco fisso. La procedura di creazione dell’immagine richiede un po’ di tempo. Quando è bene utilizzarla?
Il nostro consiglio è quello di creare l’immagine del disco fisso o della partizione sulla quale si è installato il sistema operativo non appena si è provveduto al setup di tutti i programmi utilizzati più di frequente, all’applicazione di tutti i principali aggiornamenti, alla regolazione del sistema secondo le proprie preferenze. Una volta configurato il sistema operativo, non appena si sarà certi di disporre di un sistema impostato alla perfezione si potrà passare alla creazione del file d’immagine servendosi di software come Norton Ghost o DriveImage. Il file d’immagine, che generalmente
può venire compresso, può essere quindi conservato, ad esempio, su di un cd rom,
in attesa di ripristinarne il contenuto. Quando il sistema operativo diventa lento ed instabile, è possibile riportarlo ad una condizione performante ripristinando proprio il contenuto del file d’immagine creato in precedenza. E’ certamente un ottimo modo per disporre sempre di un computer veloce ed efficiente. L’utilizzo di un software di disk imaging presuppone comunque l’adozione di politiche di backup in modo da creare sempre una copia di sicurezza dei propri file più importanti (documenti, file di lavoro, fotografie, video personali,…).


Illustriamo brevemente le funzionalità principali di DriveImage 7.0. Il software si presenta con due tipi di interfacce differenti: basic e advanced view. Ricalcando il comportamento di alcune funzioni amministrative di Windows Xp (accessibili dal Pannello di controllo del sistema operativo), la prima delle due modalità di visualizzazione (basic), particolarmente adatta agli utenti meno esperti, consente di aver accesso alle funzioni principali del programma. Tutti i comandi più evoluti sono nascosti e per ogni funzione è presente un’icona ed una breve descrizione.

La funzionalità Copy drive consente di copiare il contenuto di un intero disco fisso all’interno di un altro. Si tratta di una possibilità particolarmente utile qualora si acquisti un nuovo disco fisso e si desideri trasferirvi rapidamente tutto il contenuto della vecchia unità. La modalità di visualizzazione Avanzata (Advanced view) consente di accedere a tutte le funzionalità messe a disposizione da Drive Image 7. In particolare, questa modalità offre un prospetto riassuntivo sulle unità disco installate sul personal computer, sulle immagini create (Backup jobs), sulla cronologia dei file d’immagine creati per ciascuna unità/partizione (Backup history) e su tutti gli eventi che si sono verificati durante l’uso di Drive Image 7 (Events).



Una procedura guidata prende per mano
l’utente

verso la creazione passo-passo del file d’immagine di un disco o di una partizione. Al solito, è possibile scegliere se masterizzare subito l’immagine su uno o più cd-rom/Dvd. In alternativa, il file d’immagine può essere memorizzato in locale oppure su un’unità di rete. Si può anche specificare, inoltre, se si vuole suddividere in più parti un unico file d’immagine ed il livello di compressione da applicare.
Le novità più interessanti stanno comunque “sotto il cofano” del prodotto: la possibilità di creare file d’immagine di dischi e partizioni senza lasciare Windows pone al momento DriveImage un gradino più in alto rispetto ai concorrenti.
Apprezzabile lo speciale Recovery environment che consente di ripristinare, ad esempio, l’immagine di dischi e partizioni accedendo a un ambiente di lavoro in perfetto stile Windows Xp/2000, accessibile semplicemente lasciando inserito il cd d’installazione di Drive Image 7, all’avvio del personal computer.

Sebbene sia meno conosciuto, Acronis True Image è stato il primo software in assoluto a permettere la creazione dell’immagine di dischi e partizioni senza la necessità di lasciare Windows riavviando il sistema in modalità Dos o da floppy disk di boot. True Image ha dalla sua la grande semplicità d’uso: il programma consente di creare con pochi clic una copia di sicurezza di dischi e partizioni
“scheduler” servendosi del quale è possibile
programmare la creazione in automatico di un’immagine oppure l’effettuazione di
un backup incrementale.



Un po’ ritardo rispetto a DriveImage, True Image 7.0 è in grado di effettuare anche una copia integrale del contenuto di un disco fisso su di un altro hard disk: questa funzione, oltre a rendere cosa estremamente semplice e rapida la migrazione del sistema su un altro disco, può essere sfruttata per utilizzare nuovi hard disk come unità di backup.
Startup recovery manager è un’altra novità di True Image 7.0: si tratta di una funzione, mancante nei software concorrenti, che permette di ripristinare un’immagine del disco fisso senza utilizzare i dischetti di avvio. In qualsiasi situazione (anche qualora il personal computer non fosse in grado di avviarsi), il ripristino dell’immagine può essere richiesto premendo il tasto F11 durante la fase di boot del personal computer.
Il pacchetto include anche uno
strumento per la difesa della privacy

dei propri dati: Acronis secure zone crea un’area nascosta per difenderne il contenuto da occhi indiscreti.
Infine, True Image 7.0 include un tool per la verifica dell’integrità delle immagini del disco che si sono create. In questo modo si avrà la certezza di ripristinare i dati senza problemi.
Così come DriveImage, anche True Image permette eventualmente di suddividere un’immagine in più porzioni (della dimensione specificata), di proteggere i vari file creati mediante una password, di definire il livello di compressione del file d’immagine risultante, supporta qualsiasi supporto di memorizzazione (hard disk, cd rom, Dvd-r(w), Dvd+r(w), unità rimovibili, dischi Ide, Scsi, Firewire, Usb 1.0/2.0) e permette di salvare le immagini anche su unità di rete.

La versione trial di True Image 7.0 può essere
provata per un periodo di tempo di 15 giorni

dal momento dell’installazione. L’interfaccia utente è stata completamente ridisegnata in perfetto stile Windows Xp. Adesso, anziché proporre immediatamente una procedura passo-passo, True Image 7.0 mostra un’accattivante finestra mediante la quale è possibile scegliere le operazioni che si desiderano effettuare (creazione/ripristino dell’immagine, verifica di integrità; visualizzazione del contenuto di un file d’immagine e creazione di unità logica; “scollegamento” (unplug) dell’unità logica creata in precedenza; “clonazione” di un disco fisso; preparazione di un nuovo disco fisso; scheduling).

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