Conoscere il mercato, oltre le sigle

Indice puntato verso le aziende, accusate di non conoscere il terreno su quale si muovono. Ma se cominciasse a mandare in pensione le macrocategorie?

Qualche giorno fa un manager del mondo pubblicitario dichiarava che le
aziende non sanno più leggere il mercato e che cluster e target utilizzati fino
a oggi non riuscivano a fare luce su quanto succedeva presso i consumatori.


L’analisi si riferiva essenzialmente al mondo consumer ma si può
estendere anche all’ambito business visto che Idc in un incontro sulle
previsioni per il mondo Ict nei prossimi anni, sospingeva a dire che forse
sarebbe il caso di piantarla di utilizzare una macrocategoria come le Pmi per
parlare di aziende del made in Italy, di quelle che fanno parte di un distretto
o altri gruppi particolari.

Per fare questo però ci vogliono risorse,
soldi e tanto marketing da parte delle aziende nel senso di intelligenza
applicata al mercato.

Dividere le aziende per fatturato o per numero dei
dipendenti non basta più, e insufficiente è anche delegare al canale la
conoscenza di quel mondo vasto e variegato rappresentato dalle piccole imprese
che spesso si muovo con una logica da mercato consumer. Per questo è ora di
mandare in soffitta la Pmi (e per favore non pronunciamola all’inglese) per
iniziare a parlare di P, di M e poi di gruppi di imprese.

I risultati arriveranno.

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