Conoscere il business del futuro premia

La nomina di Pietro Scott Jovane alla guida di Microsoft Italia è il segno di tempi – e aziende – che cambiano.

E con questo fanno tre. Pietro Scott Jovane, il nuovo amministratore delegato di Microsoft Italia, è il terzo amministratore delegato che dal settembre 2003 a oggi è arrivato al vertice della filiale italiana.

Prima di lui Mauro Meanti aveva condotto la società per cinque anni, poi era arrivato Marco Comastri, rimasto in carica da settembre 2003 fino al luglio 2007 che aveva lasciato il posto a Mario Derba che dopo un anno è passato ad altro incarico.

Troppi?
Forse, ma probabilmente solo lo specchio di una situazione che negli ultimi anni ha avuto un’incredibile accelerazione. Il mondo di Meanti era molto diverso da quello di Comastri, di sicuro completamente differente da quello di Jovane.

In mezzo c’è stata la meteora Derba che a differenza di Comastri non ha toccato la squadra dei manager e, raccontano le voci, in Microsoft qualcuno aveva visto come un “ponte” per fare crescere il giovane Jovane che nel frattempo, dopo avere lasciato la carica di Cfo, si faceva le ossa con, guarda caso, la Iptv per poi passare a occuparsi di online e advertising.

Forse, come suggerisce l’esperto che da anni segue il mondo Ict, Derba non aveva la tempra dell’amministratore delegato anche se è riuscito a fare crescere l’area enterprise, magari non ha riscosso il pieno apprezzamento della vecchia guardia della società, tanto che un paio di persone a sorpresa se ne sono andate verso altri lidi, ma più probabilmente la società ha pensato che l’uomo giusto al posto giusto oggi fosse Scott Jovane uno che magari dovrà fare un po’ di esperienza sul business storico di Microsoft, ma che conosce bene il business del futuro, il mondo dell’online.

La concorrenza di Google e l’assalto a Yahoo provocano cambiamenti anche alla periferia dell’impero dove i fenomeni sono attutiti, arrivano in ritardo ma arrivano e sono destinati a incidere sulle società.

Magari anche con nuovi manager visto che la squadra è, sostanzialmente, ancora quella disegnata da Comastri.

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