Connessione a 400 Gbps? Con le fibre ottiche è già una realtà

Sfruttando un tecnica simile a quella adottata nelle cuffie audio per la soppressione del rumore circostante, alcuni ricercatori hanno effettuato una trasmissione a 400 Gbps su una distanza di 12.800 chilometri.

Quattrocento volte più veloce rispetto alla super-fibra ottica che
Google ha iniziato da qualche tempo a proporre in alcune località degli Stati
Uniti a imprese e cittadini. La velocità di trasferimento dati sulle reti in
fibra ottica potrebbe spingersi almeno fino a 400 Gbps
utilizzando un
approccio certamente innovativo nel settore delle telecomunicazioni ma ispirato
alla rodata tecnica adottata dai produttori di cuffie audio per l’eliminazione
del rumore di fondo
.

La scoperta arriva dal team di ricercatori guidato da Xiang Liu:
grazie alla nuova soluzione approntata negli scorsi mesi si è potuto inviare
informazioni, in modo assolutamente affidabile, attraverso un collegamento in
fibra ottica lungo 12.800 chilometri, trasferendo i dati all’incredibile
velocità di 400 Gbps.

Gli studi dei ricercatori si sono concentrati sul livello più
basso della pila ISO/OSI: i collegamenti in fibra ottica, come noto, utilizzano
onde luminose per veicolare i dati. L’invio delle informazioni su lunghe
distanze richiede potenze trasmissive piuttosto elevate che introducono
inevitabilmente disturbi (rumore). Questo rumore, a sua volta, è il primo
responsabile della riduzione delle performance in fase di trasferimento dei
dati.

Nelle cuffie audio, il rumore di fondo – una volta acquisito dal
microfono integrato – viene rimosso generando un segnale che è l’inverso di
quello in ingresso: tale procedura consente di fare in modo che il rumore
diventi non più udibile.

Nel caso dei collegamenti in fibra ottica, il gruppo guidato da
Xiang Liu ha presentato una soluzione che sfrutta onde di luce
“gemelle”
: il segnale che trasporta l’informazione, infatti, non
viene più inviato sotto forma di un unico fascio luminoso ma viene aggiunta
un’onda luminosa accessoria capace, di fatto, di annullare il rumore. Il
meccanismo è sempre quello della “coniugazione di fase” (come nelle
cuffie) ove il rumore viene eliso grazie alla presenza della seconda onda (il
segnale “specchiato” – vedere quest’immagine
– consente di annullare gli effetti del disturbo).

Il meccanismo presentato da Xiang
Liu e dai suoi collaboratori ha così permesso di “stracciare” anche
la già velocissima connessione in fibra da 1 Gbps targata Google (vedere questa pagina per rendersi conto di ciò
che la società di Mountain View sta facendo negli States) riducendo
drasticamente anche il numero di errori trasmissivi. Un aspetto, questo, che
permette di liberare banda e ridurre la necessità di reinviare i dati.

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