Con Risto Card, il comune di Rho informatizza le mense

La soluzione, realizzata da Zucchetti per i refettori scolastici, ha permesso di eliminare i tradizionali buoni pasto cartacei, sostituiti da card elettroniche, che non trascurano il problema sicurezza legato al trattamento dei dati sensibili dei bambini

Per provvedere al servizio mensa per gli studenti di asili, scuole elementari e medie (per un totale di circa tremila pasti al giorno), il comune di Rho ha tradizionalmente utilizzato il metodo dei buoni pasto cartacei. I ticket potevano essere acquistati in cartolerie convenzionate con il comune oppure direttamente presso gli uffici dell’ente locale. L’intera gestione del servizio era, pertanto, completamente manuale.
Per migliorare le procedure di controllo e gestione dell’erogazione dei pasti, il comune di Rho ha, quindi, deciso di rivolgersi a Zucchetti. In risposta alle esigenze specifiche, la software house milanese ha realizzato Risto Card, soluzione che ha permesso di eliminare i buoni pasto cartacei nonché i problemi connessi (distribuzione, conteggio manuale, stampa tipografica, registri di carico/scarico e così via) e di conoscere, in qualsiasi momento, il numero dei buoni pasto venduti dai diversi esercizi commerciali aderenti all’iniziativa e il relativo incasso.
«L’applicazione è stata realizzata in due fasi – ha spiegato Monica Rollandi, responsabile per il prodotto Risto Card in Zucchetti -, la prima legata alla parte progettuale, sviluppata in collaborazione con il comune di Rho e la società Project di Cervia, nostra partner, e la seconda relativa allo sviluppo vero e proprio della soluzione concordata».
Per un periodo di circa due mesi, il vendor ha studiato e analizzato meccanismi e funzionalità necessari per un corretto funzionamento del sistema e per il soddisfacimento delle richieste avanzate dal comune. Il buono pasto tradizionale è stato, quindi, sostituito con una card elettronica dotata di un semplice sistema di ricarica, utilizzabile anche da chi ha poca dimestichezza con l’informatica. Particolare attenzione è stata riservata al trattamento dei dati personali poiché i buoni scolastici possono rivelare dati sensibili. La carta contiene, infatti, le informazioni anagrafiche del bambino, la fascia di reddito familiare, il tipo di pasto che l’alunno consuma, con indicazione di eventuali allergie, diete e altre problematiche.


Un problema di sicurezza

Le problematiche emerse durante la fase progettuale hanno riguardato essenzialmente l’aspetto della sicurezza dei dati trattati, in particolare, gli importi caricati sulle card (trattandosi di prepagato) e la garanzia di non perdere alcuna informazione nel corso del passaggio tra dispositivi e software di gestione. A tale proposito, sono state create procedure di disaster recovery atte a garantire il salvataggio dei dati anche in caso di guasti di parti del sistema.
La fase di realizzazione è durata circa tre mesi ed è trascorso solamente un mese, prima che i diversi plessi scolastici iniziassero a utilizzare le card elettroniche al posto dei buoni cartacei. «A sorpresa, ciò che si pensava costituisse il problema principale si è rivelato essere il maggiore successo – ha proseguito la manager -, vale a dire insegnare agli alunni l’utilizzo della card per prenotare i propri pasti. I piccoli utenti, infatti, hanno appreso rapidamente le semplici regole che devono osservare quotidianamente per ordinare il proprio pranzo».
L’alunno utilizza la card (caricata per un certo numero di ordini) per prenotare il pasto non appena giunto a scuola e, grazie a tecnologie di lettura di prossimità, non risulta essere necessario il diretto contatto tra la card e il terminale di rilevazione (nella fattispecie i modelli Gong di Zucchetti, che consentono anche di inizializzare e ricaricare le card). In questo modo, il terminale controlla il numero di pasti caricati, sottrae quello prenotato per il giorno e avvisa l’alunno quando la card sta per esaurirsi.


Situazione sotto controllo

Per effettuare la ricarica, è sufficiente recarsi in una delle cartolerie convenzionate. Tutti i dati utili sono già registrati e il negoziante deve solo digitare il numero di pasti da ricaricare. A questo punto, il terminale stampa una ricevuta per il cliente con i dettagli dell’operazione eseguita. Grazie a modem Gsm, il comune può, in ogni momento, determinare quanti buoni pasto sono stati venduti, a chi in particolare e valutare l’importo dell’incasso della cartoleria, riuscendo a calcolare la percentuale da corrispondere.
Allo stesso modo, ogni mattina a orario prestabilito, è possibile interrogare i terminali dislocati presso le varie scuole, in modo da sapere il numero esatto dei pasti da preparare.

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