Con l’It, il contante è sempre di moda

Le banche italiane, tramite le fusioni degli ultimi anni, hanno raggiunto per importanza quelle europee, anche se le dimensioni del nostro sistema possono ancora migliorare. A inizio giugno il responsabile della divisione statistiche monetarie e finanz …

Le banche italiane, tramite le fusioni degli ultimi anni, hanno raggiunto per importanza quelle europee, anche se le dimensioni del nostro sistema possono ancora migliorare. A inizio giugno il responsabile della divisione statistiche monetarie e finanziarie della Banca d’Italia, Riccardo De Bonis (e autore del libro “Che cos’è una banca, edito da Carrocci), ha sottolineato, al Festival dell’Economia di Trento, come l’età delle barriere sia finita e come il protezionismo sia stato smantellato, lasciando intravedere la possibilità di una nuova ondata di acquisti oltre frontiera.

Secondo De Bonis, in passato il nostro sistema era frammentato, con un basso livello di concorrenza, blindato dalla politica. Con poca tecnologia, aggiungiamo noi. Con l’inizio dell’ondata delle fusioni (anni 90) le cose sono cambiate. Le banche hanno scoperto marketing, diversificazione, hi-tech e multicanalità.

Sempre secondo De Bonis, la crisi finanziaria partita con la crisi dei mutui subprime ci ha toccato in modo più contenuto rispetto ad altri paesi: per il futuro l’esposizione nazionale sarà limitata, nonostante una crescita del credito al consumo che è ancora bassa rispetto allo scenario internazionale, proprio perché la vigilanza è stata attenta e le banche hanno avuto un atteggiamento prudente nel finanziamento.

In questo contesto vanno considerate due tendenze che, legate alla tecnologia, influenzano l’evoluzione del mercato bancario: la trasformazione della filiale e la nuova monetica, con il contante che fa chiaramente capire di non voler passare di moda come strumento principe di pagamento.

Le banche retail si stanno riposizionando e dopo operazioni basate sul contenimento dei costi ora devono intervenire sui ricavi, in uno scenario competitivo in cui l’offerta è omogenea. Complica le cose, per le banche, una cosiddetta customer loyalty bassa, ossia l’elevata propensione al cambiamento della clientela, dovuta anche a una scarsa soddisfazione. Così la banca retail si sta orientando a modificare la propria offerta coinvolgendo anche il concept di filiale, applicando i principi della vendita dei beni di consumo.

In questo contesto si inserisce l’evoluzione della monetica, che abilita nuovi sistemi di pagamento e di disponibilità del contante, grazie alla tecnologia. Il mercato del contante vede l’Italia fra i primi mercati europei per Atm installati e con ancora margini di crescita, in virtù della sostituzione dei cash dispenser con sistemi multifunzione.

Secondo Banca d’Italia da noi sono in crescita, anche i sistemi Pos, sia come numero di dispositivi, di transazioni e volume di transato, a significare una materializzazione del pagamento. Ma anche in relazione all’accresciuta importanza del contante, inteso pure come conio, dovuta a una maggiore attenzione alla spesa dei cittadini, e all’apparire di sistemi multifunzione che sostituiscono parte delle operazioni di sportello, possiamo dire che la tecnologia stia dando nuova vita al cash.

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