Con l’Ip Centrex il centralino sparisce

Le nuove proposte degli operatori di Tlc rendono la via dell’outsourcing della telefonia aziendale ormai praticabile. Senza comprare il Pbx

Il passaggio dalla tradizionale telefonia Tdm (che utilizza la tecnologia
tradizionale) a quella su Ip appare ormai inevitabile. Non ci si chiede più,
dunque, se passare all’Ip, ma quando e soprattutto come.
Infatti, le opzioni fra cui scegliere sono diverse . La società di analisi Ovum ne individua quattro. La prima è la via più tradizionale: comprare, installare e gestire “in casa” un Ip Pbx (Private branch exchange, il sistema telefonico interno digitale gestito da un pc, ndr). Il passaggio successivo, in un ideale asse
che punta verso l’outsourcing, è quello di acquistare il centralino, ma
affidarne la gestione a una società esterna. La terza via è quella dell’hosting,
e consiste nell’appoggiarsi a un service provider, che si fa carico di
installare sulla propria infrastruttura l’Ip Pbx del cliente, manutenerlo e
gestirlo. Infine, esiste la possibilità, oggi concreta, di acquistare un
servizio di Ip Centrex
. Quest’ultima via, la più innovativa, si
realizza quando il provider utilizza una propria piattaforma Ip Pbx condivisa
per fornire i servizi telefonici ai propri clienti.


In sostanza, in azienda scompare il centralino , il cui compito è svolto da una centrale di rete. Anche in Italia, come nel resto del mondo, i carrier si stanno attrezzando per mettere a punto queste offerte, convinti che esistano spazi di sviluppo del business. C’è parecchio fermento in questo ambito: Telecom Italia ha stretto un accordo con Avaya lo scorso settembre, per offrire in modalità hosted i servizi telefonici alle Pmi italiane; Colt ha lanciato il servizio Centrex pochi mesi fa e Albacom lo sta testando, mentre è già pronta con la proposta hosted.

Pubblico e privato
L’Ip
Centrex rappresenta lo specchio di uno dei grandi trend che interessano oggi il
mondo della comunicazione, ovvero la convergenza fra pubblico e privato, fra i
servizi offerti dagli operati di telecomunicazioni e le reti gestite in casa
dalle aziende. La linea di demarcazione fra questi due mondi è
caduta
lasciando il posto a nuovo mix di ruoli, poiché gli operatori vogliono andare oltre alla mera fornitura di connettività, fornendo applicazioni e servizi. E non solo nel mondo delle reti fisse, ma anche nel mobile, come dimostra il successo delle offerte di e-mail su smartphone.
Chi ha qualche anno di esperienza nel settore ricorderà che l’idea del Centrex non è nuova. Il servizio era già disponibile negli anni Novanta negli Usa, mentre in Europa non ha mai attecchito. L’idea diffusa, ancora da verificare, è che l’Ip Centrex, rispetto al suo predecessore, presenti dei vantaggi significativi, in termini di maggiore flessibilità e rapidità nell’implementare modifiche. Il dibattito sui pro e i contro di una soluzione in outsourcing per la telefonia aziendale porta ad affermare che si tratta, in realtà, di alternative che trovano applicazione in contesti differenti.
é verosimile, per fare un esempio, che una piccola società,
giovane e con persone spesso in viaggio, possa trovare vantaggio dall’avere un
servizio di Ip Centrex, che offre servizi avanzati senza investimenti iniziali
in apparati. Ma dopo qualche tempo, se l’organizzazione cresce, potrebbe fare di
nuovo i conti e optare per l’acquisto di un Ip Pbx.



E’ ancora presto, tuttavia, per capire quale sarà il
grado di accettazione della proposta, anche se in Inghilterra già esistono le
prime referenze eccellenti, come la banca Abbey, un progetto
realizzato da Bt e Cisco, e Avanta, un’azienda di property management, cliente
di Colt. Inoltre, il Voip rappresenta una tecnologia che non solo modifica
l’offerta di servizi, ma che, potenzialmente, cambia il ruolo stesso degli
operatori. Telefonare via Internet è diventato facile, diffuso e gratis, grazie
soprattutto a Skype, e nessuno può mettere la testa sotto la sabbia.

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