Con il software usato si risparmia fino al 50%, ma attenzione negli acquisti

Nel decalogo stilato da Peter Schneider, amministratore delegato di usedSoft, i suggerimenti per trarre tutto il buono dal mercato dell’usato, che rappresenta un’alternativa estremamente economica rispetto ai prezzi del nuovo. A patto di effettuare tutte le verifiche legali del caso.

Può consentire un risparmio fino al 50%, ma l’acquisto di licenze software usate tutelate dal “principio di esaurimento“, che è valido in tutta l’Unione europea, richiede una serie di attenzioni.

Una sorta di decalogo per portare a casa tutto il buono da gestionali usati lo ha stilato usedSoft, rivenditore di software tedesco che, dal 2003, compra e rimette in commercio applicativi di seconda mano rilevati da aziende che non ne hanno più bisogno a causa, per esempio, di modifiche del proprio sistema o a seguito dell’abolizione di alcuni posti di lavoro o perché incappati in insolvenze.

Elencata da Peter Schneider, amministratore delegato di usedSoft (che, “visto l’aumento della richiesta dall’estero“, ha trasferito la propria sede in Svizzera – ndr), la prima regola da seguire per beneficiare dell’acquisto di licenze software usate riguarda un’accurata verifica legale.
Perché se è vero che per l’acquirente gli applicativi di seconda mano hanno il medesimo valore di quelli nuovi e portano con sé una serie di condizioni sostanzialmente più vantaggiose per chi ne entra in possesso, è altrettanto vero che prima del loro acquisto «occorre verificare minuziosamente lo stato giuridico per non incappare in alcun rischio legale».

Vale, dunque, la pena di rivolgersi a rivenditori di software usato in grado di attestare la regolarità nella cessione di licenze prevedendo all’interno del contratto anche una clausola di esenzione a ulteriore garanzia del proprio acquisto.

L’ulteriore suggerimento è, inoltre, di acquistare esclusivamente software standard tenendo presente che solo i software “messi in circolazione tramite cessione, ossia acquistati” possono essere ceduti, mentre gli applicativi provenienti da contratti di leasing o noleggio non possono essere ceduti come software usato.

In tal senso, la licenza è regolarmente ceduta solo se chi la offre è in grado di dimostrare di esserne l’unico detentore legale.

Infine, occorre tener presente che non sempre l’ultima release sul mercato risulta l’ottimale: molto spesso il software più aggiornato richiede un periodo di rodaggio ed è legato a requisiti di hardware più elevati.

Ciò detto, e partendo dal già citato “principio di esaurimento” che prevede che “il diritto di distribuzione di un produttore di software si esaurisca non appena un prodotto sia stato messo in commercio per la prima volta sia stato acquistato da un primo acquirente”, il punto di vista espresso da usedSoft si conferma quello «che il mercato dell’usato rappresenta un’alternativa estremamente economica rispetto ai prezzi del nuovo».

Soprattutto in considerazione del fatto che anche per licenze non utilizzate ci sono spese di manutenzione che, per Schneider, «impattano di anno in anno dal 15 al 25% rispetto al loro prezzo d’acquisto».

Se a questo si aggiunge che «con la vendita di licenze in eccedenza le aziende possono trasformare il capitale immobilizzato in mezzi liquidi» non dovrebbe stupire il dato riportato dal Munich Strategy Group secondo il quale il potenziale complessivo del mercato del software usato, in Europa, si aggirerebbe sugli 8,8 miliardi di euro.

Al momento, in Italia, sono presenti due non meglio specificati rappresentati che lavorano con usedSoft «e che sono contattabili, sia da chi è interessato ad acquistare licenze usate che a venderle, all’indirizzo mail italy@usedSoft.com o attraverso il formulario presente sul sito userdSoft», conclude il nostro interlocutore, attento a spendere per il mercato di casa i nomi di Gral Italia, azienda specializzata in tecniche dell’informazione, e della Società Cooperativa Sociale Pace e Sviluppo, che opera nelle provincie di Treviso, Padova e Venezia per il commercio equo e solidale e per la diffusione di una cultura di pace e di sviluppo sostenibile.

Per loro, come per gli altri 4 mila clienti usedSoft presenti in tutta Europa, il rivenditore propone («di regola a partire da ordini non inferiori ai 2 mila euro ma ottenibile, su richiesta, anche per valori di minor entità») un attestato notarile in grado di dimostrare la cessione della licenza e cautelare ulteriormente chi acquista software usato dal punto di vista giuridico.

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