Con 10 nuove stampanti, Oki riafferma la propria fede nel colore

L’obiettivo dei nuovi rilasci è quello di scrollarsi di dosso l’idea di un’azienda legata a macchine a impatto o monocromatiche. Appartenenti alle gamme C7000 e C9000, le nuove printer intendono essere una valida alternativa alle laser b/n

13 settembre 2002 «Il nostro principale obiettivo è di
modificare la percezione che molti utenti hanno ancora del marchio Oki.
Desideriamo essere riconosciuti per quello che facciamo oggi e non per quello
che abbiamo fatto in passato»
. In questa frase, Roberto Pietra, marketing
manager di Oki Systems Italia, ha sintetizzato la nuova strategia della società
giapponese. Rimangono infatti a listino le tradizionali macchine a impatto
(questo tipo di mercato però sta inesorabilmente riducendosi anno dopo anno) e
le laser monocromatiche, ma i prodotti su cui punta attualmente Oki sono quelli
basati sulla tecnologia laser a colori, soprattutto le stampanti e i
multifunzione indirizzati alla fascia medio-alta.


Ed è proprio a questo segmento di mercato che si indirizzano i nuovi rilasci.
Si tratta di dieci modelli, cinque dei quali appartenenti alla gamma C7000
(formato A4) e cinque alla linea C9000 (formato A3+). L’obiettivo principale di
queste macchine è quello di rappresentare una valida alternativa, in termini di
qualità, velocità e di costo pagina, delle laser monocromatiche. A tal fine,
consentono di avere una riduzione del consumo del toner in modalità bozza sino
al 35%, permettono di produrre sino a 20 (C7000) e 30 (C9000) pagine al minuto a
colori e 24 e 37 in monocromatico. Offrono inoltre la possibilità di avere una
gestione automatica del supporto: viene riconosciuto il tipo di carta su cui si
desidera stampare (si arriva sino a fogli da 205 g/mq) e quindi tarati
autonomamente i parametri al fine di ottenere il migliore risultato. Tramite
l’aggiunta di moduli specifici, le nuove macchine possono anche utilizzate come
fotocopiatrici a colori.


Il target individuato da Oki per i nuovi modelli C7000 è quello dei piccoli e
medi gruppi di lavoro che producono fino a 55.000 pagine/mese
mentre per la
C9000 ha pensato ai gruppi di lavoro con un massimo di 30 utenti in cui la
produzione pagine/mese arriva a 83.000 unità. Per entrambe le gamme la
risoluzione varia da un minimo di 600 x 1200 punti per pollice a un massimo di
1200 x 1200 punti.


Anche grazie all’introduzione delle 10 nuove macchine, Oki ritiene di poter
chiudere l’anno con un fatturato di 40 milioni di euro, risultato questo
previsto considerando che nel primo semestre il giro d’affari è stato di 16.763
milioni di euro e questo solitamente rappresenta il 40% del globale di fine
anno.

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