Computer indistruttibili: in Italia ora anche quelli di Getac

La società taiwanese porta nel nostro paese i propri sistemi rugged, pronti a funzionare in qualsiasi condizione ambientale. Li distribuisce Computer Gross.

Duri e tosti, praticamente indistruttibili. Chissà se, in modo un po’ rozzo, si può tradurre così “rugged”, fatto sta che i tre aggettivi rendono l’idea.

Stiamo parlando dei sistemi rugged, notebook, palmari e tablet studiati apposta per funzionare in condizioni estreme, resistendo a urti, temperature da deserto del Sahara o da Polo Nord, polvere, pioggia, e leggibili anche in piena luce del sole o in notturna.

Gli utenti più affezionati sono rappresentanti di forze armate e forze di polizia, tecnici che lavorano all’esterno tra cantieri, centrali energetiche e pozzi petroliferi, ma anche manager che passano tre quarti della loro vita a viaggiare e lavorare qua e là, strapazzando, accendendo e spegnendo il proprio portatile innumerevoli volte ovunque si trovino, a un angolo di strada o nella saletta di un aeroporto.

Sul mercato mondiale, Italia inclusa, la parte del leone la fa Panasonic, seguita a distanza da Itronix e da Getac. Quest’ultima, azienda taiwanese del gruppo Mitac, è approdata di recente in Italia con una sua sede, nell’ambito di una strategia più complessiva di penetrazione del mercato europeo.

«Molti prodotti rugged – spiega Antonio Carotenuto, Business development manager di Getac per l’Italia – somigliano in tutto e per tutto ai normali pc, hanno in pratica gli stessi componenti tecnologici. La differenza sta nei materiali, estremamente resistenti e nelle forti personalizzazioni».

Già, customizzare è una sorta di imperativo per il settore. Un esempio? I militari non hanno bisogno solo di robustezza, ma anche di accorgimenti molto sofisticati, come meccanismi di autodistruzione del computer nel caso cada in mani nemiche col suo prezioso contenuto.
O, sempre riferendosi ai militari, nelle operazioni all’aperto col buio per leggere il pc bisogna usare il visore notturno; ebbene, Getac usa tecnologie che consentono di evitare il ricorso al visore.
O, in condizioni ambientali difficili, cambiare la batteria senza spegnere il computer.
O, ancora, disporre di un palmare che affonda in uno stagno e continua a funzionare.
O, come già detto, leggere il display anche alla luce diretta del sole, grazie alla tecnologia QuadraClear a 1200 nit.

La ricerca e sviluppo, per cui Getac investe più del 10% del fatturato, è dedicata soprattutto ai nuovi materiali, in particolare plastiche e metalli (la lega di magnesio è il top).

L’offerta si rivolge agli utenti tradizionali, ma tende anche a conquistare nuove fette di utenti: ultra rugged (notebook ultra robusti, adatti in ambito militare); full rugged (case in lega di magnesio, hard disk con copertura anti-shock, porte e coperchi sigillati contro polvere e acqua); semi rugged (notebook robusti e performanti adatti al lavoro outdoor e indoor); business rugged, per i professionisti in movimento.

La commercializzazione è indiretta, affidata in Italia a Computer Gross, uno dei protagonisti del mercato italiano della distribuzione a valore aggiunto, 350 dipendenti, 60 marchi in portfolio, 6mila clienti, un fatturato di circa 650 milioni nell’ultimo esercizio chiuso ad aprile (buona la parte di e-commerce b-to-b con quasi 100 milioni di euro), una forte propensione alla specializzazione.

In Italia, il mercato dei sistemi rugged in Italia vale più o meno 20 milioni di euro, ma le potenzialità di crescita sono tante. Getac si propone di giocare un ruolo da protagonista. Un avversario agguerrito per Panasonic, che anche qui da noi ha la leadership assoluta.

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