Competenze trasversali per il Cio di una Pmi

Dal momento che il tessuto produttivo italiano è rappresentato soprattuttoda piccole e medie aziende, abbiamo voluto approfondire, con un responsabile It di queste realtà, le difficoltà che si incontrano nell’attività quotidiana e qual è l’impatto con le nuove tecnologie.

A differenza delle altre realtà internazionali, l’Italia è caratterizzata da un tessuto di piccole e medie imprese al cui interno operano figure professionali che giocano ruoli più trasversali e non sempre ben definiti. E proprio per capire meglio le problematiche in atto, quest’anno abbiamo voluto portare la testimonianza di un responsabile dei Si che opera in una Pmi nazionale. “Fino a pochissimo tempo fa la direzione non aveva mai digerito la necessità di avere una o più figure professionali dedicate alla manutenzione della rete informatica – ci racconta Luigi Cimmino, responsabile sistemi informativi, nuove tecnologie e nuovi prodotti di Antas – perciò si è sempre ricorso a contratti di assistenza periodica, tipicamente settimanale, e ogni ufficio faceva da sé; per esempio installava il suo “server”. La cosa non poteva durare perché le competenze per gestire una rete informatica non diminuiscono, anzi, aumentano continuamente. La cadenza settimanale dell’assistenza si è rivelata inadeguata e sempre più spesso mi vedevo costretto a distogliere tempo dalle mie attività principali (che ruotano attorno alle tecnologie di processo per la produzione del vetro cavo,dove opera Antas, ndr). Così, oggi sono ufficialmente responsabile di nuove tecnologie e nuovi prodotti e, ufficiosamente, Edp manager“.


Per fortuna, anche le Pmi si sono sensibilizzate al discorso dell’assistenza in outsourcing e questo permette all’Edp manager in “multitasking” di potersi occupare molto di più dell’impostazione della rete e delle politiche di gestione e molto meno della sua manutenzione. Avere una panoramica completa dei problemi informatici di un’azienda presuppone, in ogni caso, una serie di competenze di tipo trasversale che si generano sul campo attraverso la continua esperienza. “I vantaggi di una rete informatica emergono solo con l’integrazione delle sue componenti – prosegue Cimmino -, cercando di far dialogare le varie funzioni e di riutilizzare il lavoro già fatto da altri, per esempio, se un disegnatore meccanico progetta un nuovo pezzo, nel momento in cui stabilisce le sue caratteristiche e la sua collocazione, include più o meno consapevolmente delle informazioni che dovranno passare all’ufficio acquisti, alla produzione, alla contabilità e alla spedizione: che senso ha che ognuno di questi altri attori reimmetta le stesse informazioni a mano di nuovo? Altrimenti, cronometro e portafoglio alla mano, si fa prima con carta e penna. E si spende meno. Questo lavoro di integrazione dà anche delle soddisfazioni“. L’effetto “@” negli ultimi anni ha permeato la quotidianità lavorativa, moltiplicando i suoi influssi sia sul fronte del training che sull’operatività logistica.


Con l’installazione di un collegamento permanente a Internet ho dovuto studiare nottetempo le problematiche di sicurezza per concordare con Cselt le impostazioni del firewall – prosegue Cimmino -. Oltre alle riviste specializzate, Internet è una miniera di informazioni e idee inesauribile. Per quanto riguarda le nuove tecnologie, posso citare tre esempi significativi che segnano una differenza abissale, rispetto al passato: la gestione elettronica dei fax ha ridotto il ritardo medio tra ricezione e consegna al destinatario da 1,5 giorni a 2 ore. Nel nostro lavoro specifico, la ricchezza dell’informazione contenuta in un file di AutoCad o di prodotti concorrenti, permette un’accuratezza di progettazione e una integrazione del nostro lavoro con quello del cliente e degli altri fornitori prima impensabile. Infine, un Cd multimediale di presentazione dei nostri prodotti con tanto di filmati MPeg-2, e in futuro MPeg-4, fa sempre un certo effetto, valorizzando meglio la nostra offerta. In generale, le tendenze dell’office automation si deducono abbastanza bene seguendo le discussioni degli sviluppatori open source che per loro stessa natura sono orientati ad affrontare i problemi dell’information management piuttosto che spingere un particolare prodotto. Mi riferisco, a tal proposito, all’affermazione del sistema Cvs per la gestione della documentazione dei progetti software“. Visto il know how trasversale del nostro interlocutore, la domanda sorge spontanea: la sua società riconosce la sua crescita professionale e mostra una maggiore sensibilizzazione verso il suo ruolo, per esempio con benefit? “Abbastanza – risponde Cimmino – anche se è molto facile che la direzione sottovaluti l’impegno richiestomi“.


LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome